Fa da ingresso all’abbazia
delle Tre Fontane
L’Arco di Carlo Magno

Si accede al complesso abbaziale delle Tre
Fontane attraverso il cosiddetto Arco di Carlo Magno, edificato
probabilmente nel XIII secolo, sotto il pontificato di Onorio III,
con funzioni difensive. Infatti il mediano dei tre archi che si
succedono nella parte inferiore è in marmo e munito di robusti
cardini che dovevano reggere una porta.
Il nome della costruzione si riferisce a un ciclo di affreschi
medioevale che ricordava la donazione di alcune proprietà in Maremma
e nell’arcipelago toscano fatta all’abbazia da Carlo Magno a Leone
III nell’anno 805, dopo che le reliquie di San Anastasio, conservate
alle Tre Fontane, avevano miracolosamente contribuito alla conquista
di Ansedonia. Degli affreschi, che si trovano sulle pareti laterali
tra il primo e il secondo arco, resta poco, ma la loro lettura è
facilitata da una riproduzione ad acquerello eseguita nel 1630 da
Antonio Eclissi e oggi conservata presso la Biblioteca Apostolica
Vaticana. Sulla lunetta di sinistra, suddivisa in due registri, si
riconosce la piccola imbarcazione che porta Carlo Magno ad Ansedonia,
di cui si vedono le mura. Un angelo appare i sogno a Carlo
invitandolo a mettere le sorti dell’assedio in mano alle Acque
Salvie. Nella parete di destra Carlo a cavallo aiutato dal Pontefice
con le reliquie di S. Anastasio va all’assedio della città che
capitola. Infine Carlo dona a Leone III le terre di Maremma, che a
sua volta le dà ai monaci dell’abbazia delle Tre Fontane.
Nella parte superiore dell’arco è un’elegante loggia con colonnine
in marmo (di restauro), sotto alla quale è un bassorilievo della
Vergine con il Bambino.
di Alessandro Venditti
27 marzo 2014
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