Lungo il Tevere per parlare
della suggestione dei cavalcavia romani
Al Bibliobar con
Antonio Venditti
In uno spazio delizioso tra il
Tevere e Castel Sant’Angelo, circondato da lussureggianti siepi di mortella, al
Bibliobar di Lungotevere Castello, sono stati presentati due libri della casa
editrice Edilazio: “Operazione balena. Roma 17 aprile 1944: nazifascisti al
Quadraro”, di Carla Guidi e “I cavalcavia di Roma. Itinerario tra storia, arte,
leggenda”, di Antonio Venditti. Gli autori sono stati intervistati dal
direttore editoriale di Edilazio, Mariarita Pocino, che ha chiesto a entrambi
cosa li avesse spinti a scrivere il loro libro.
Con Venditti, Mariarita Pocino
ha voluto approfondire alcuni aspetti particolarmente curiosi e intriganti,
cominciando dalle storie di fantasmi che aleggiano intorno all’arco dei Borgia,
a quello dei Cenci e a quello dei Santacroce: una finestra su una Roma
misteriosa, dai tratti magici per le millenarie e inquietanti presenze e figure
spettrali dalle vite tormentate che qualcuno ha creduto di percepire di notte
sotto o nelle vicinanze di cavalcavia. Storie di incredibili vicende e
apparizioni di personaggi che ancora amano frequentare i luoghi dove furono
protagonisti. Del tutto inspiegabili, patrimonio della tradizione e della
cultura popolare di Roma, contribuiscono a rendere ancor più sorprendente il suo
fascino.
Ma nel libro di Venditti ci
sono anche cavalcavia di indiscusso valore architettonico, come l’arco dei
Farnese, che inoltre costituì per secoli una sorta di palco d’onore affacciato
su via Giulia, sulle sue feste di carnevale, sugli spettacoli teatrali, ma anche
su eventi fuori dal comune, come il “palio di gobbi ignudi” che si svolse nel
1663.
“Il carattere ludico della strada – ha spiegato Venditti -
si accentuò con l’uso di allagarla durante l’estate, tramite la chiusura del
foro di scarico della fontana all’estremità della via dalla parte di ponte
Sisto, che procurava grande divertimento al popolo e ai nobili in carrozza”. E’
stato anche ricordato un personaggio singolare della Roma di un tempo, il
marchese del Grillo.
Durante la presentazione sono
stati esposti quattro acquerelli dell’artista calabrese - ma romana d’adozione -
Olga Mastronardi, ispirati dalla lettura del libro di Venditti e raffiguranti
gli archi dei Sinibaldi, di Dolabella, Farnese e Oscuro: l’embrione di una
mostra che si terrà in un futuro molto prossimo. Quello che colpisce nei dipinti
è soprattutto una solarità mediterranea, una luce calda che tutto pervade e
trasforma, cristallizzando un attimo di eternità.
Prossimo appuntamento al Bibliobar, venerdì 27 giugno alle ore 18, con Willy
Pocino, giornalista e scrittore, che farà scoprire Roma attraverso le
sue bellezze e le sue curiosità.
di
Cinzia Dal Maso
15 Maggio 2014
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