Apuleio,
nell’Asino d’Oro, narra la storia della giovane Psiche, la cui
bellezza è tale da scatenare, terribile e implacabile, la gelosia di
Venere. La dea della bellezza, inconsapevolmente, provoca
l’innamoramento tra Psiche e Cupido. Superate le difficilissime
prove richieste da Venere, Psiche finalmente giunge all’Olimpo, dove
convola a nozze con Amore. Psiche in greco vuol dire anima, soffio,
respiro vitale, simboleggiato dalle delicate ali della farfalla: la
storia di Psiche è anche quella dell’anima umana che deve affrontare
infinite traversie per raggiungere la sfera divina.
Ricca
di significati simbolici e affascinante per l’intensità dei
sentimenti, la favola di Amore e Psiche ha ispirato straordinari
capolavori dall’antichità ai giorni nostri, come la delicatissima
scultura, copia romana di un originale ellenistico, ritrovata in una
casa di Ostia Antica, con i due teneri amanti allacciati in un
dolcissimo bacio. Il soggetto ebbe particolare fortuna nei periodi
di maggiore recupero della cultura classica, ossia nell’alto
Rinascimento e nel Neoclassicismo. Sono esempi superbi il ciclo di
Raffaello nella Loggia della Farnesina, voluta dal ricco banchiere
Agostino Chigi, il ciclo di Giulio Romano a Palazzo Te a Mantova, il
delicato fregio di Perin del Vaga a Castel Sant’Angelo richiesto da
papa Paolo III, le sculture canoviane dedicate al mito di Psiche.
Diversi
i piani di lettura offerti dalla favola di Apuleio: può alludere al
grande amore verso una donna tanto da innalzarla nell’Olimpo degli
dei, come si vede nella Loggia di Psiche della Farnesina, o può
riferirsi al travaglio dell’anima umana nel suo difficile percorso
verso la spiritualità, a cui voleva probabilmente alludere Paolo III
nel fregio di Castel Sant’Angelo, o ancora simboleggiare
l’aspirazione all’immortalità.
"La
favola di amore e psiche. Il mito nell’arte dall’antichità a Canova"
è la nuova grande mostra che si terrà dal 16 marzo al 10 giugno 2012
nella prestigiose sale del Museo di Castel Sant’Angelo (Lungotevere
Castello, 50), che la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio
Storico Artistico ed Etnoantropologico e del Polo Museale della
città di Roma, diretta da Rossella Vodret, in collaborazione con la
Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, diretta da
Umberto Broccoli, ha voluto dedicare, al termine dei lavori di
restauro del fregio di Perin del Vaga che raffigura la storia di
Amore e Psiche in Castel Sant’Angelo, a una delle favole più
affascinanti dell’antichità L’esposizione è curata dal direttore del
Museo di Castel Sant’Angelo, Maria Grazia Bernardini, e Marina
Mattei, curatore archeologo dei Musei Capitolini, per la parte
archeologica. Il progetto di allestimento è a cura dell’arch. Cesare
Mari.
La
mostra prende avvio dal ciclo di Perin del Vaga nel fregio di una
delle salette dell’appartamento di Paolo III a Castel Sant’Angelo e
illustra, attraverso dipinti, disegni, sculture, incisioni, arazzi e
terracotte, i patimenti dell’anima e le prove da superare alla
ricerca di Amore divino.
Si
suddivide in quattro sezioni: la prima - Le radici del mito, le
personificazioni di Eros e Psiche, i patimenti dell’anima, la coppia
divina, il bacio e la fabula di Apuleio - ospiterà piccole sculture,
gemme e affreschi dal periodo egizio fino all’epoca romana. Nella
seconda sezione - La fortuna della Favola di Amore e Psiche nel
Rinascimento - dipinti, sculture, ceramiche, disegni e incisioni
documenteranno la grande diffusione che ebbe il tema nella prima
metà del Cinquecento, soprattutto nei cicli ad affresco; nella terza
sezione, La scena della lampada: il fascino irresistibile di Amore
misterioso, si presenteranno le opere più importanti e significative
del secolo XVII, durante il quale vennero eseguite opere dedicate
per lo più alla scoperta di Amore da parte di Psiche; la quarta
sezione, Il revival romantico della favola nel Neoclassicismo,
indaga il periodo tra la fine del Settecento e la prima metà
dell’Ottocento.
La
mostra presenterà circa un centinaio di opere provenienti da musei
italiani e stranieri, tra le quali il gruppo di Amore e Psiche degli
Uffizi e il gruppo di Amore e Psiche e la Psiche alata dei Musei
Capitolini, terracotte, vasi e avori provenienti da musei italiani e
greci, la serie completa delle incisioni del Maestro del Dado della
prima metà del Cinquecento, due disegni di Raffaello e bottega
preparatori per la Loggia di Psiche della Farnesina, Amore e Psiche
di Jacopo Zucchi, il gesso di Canova proveniente dalla Gipsoteca di
Possagno e il bozzetto originale del Canova per il famoso gruppo del
Bacio proveniente dal Museo Correr.