L’Autrice, riflettendo sulle critiche pubblicati da altri studiosi,
verifica l’attendibilità di alcune idee e metodologie generali da
loro proposte, attraverso un puntuale, appassionato e agguerrito
confronto su testi di grandi autori del Novecento. Non è alla
ricerca di presunti errori o di fraintendimenti occasionali: a lei
interessano solo le spie di un possibile fraintendimento di fondo.
Illuminante, a tale proposito, il secondo capitolo, "Da Pascoli a
Ungaretti: breve storia di un clichè critico". "Questa volta –
spiega Noemi Paolini Giachery – è sul versante della poesia del
Novecento che si è cercato di applicare obbligatoriamente, con poca
attenzione al macrotesto, la formula della dissociazione e
dell’indecifrabilità". L’Autrice porta l’esempio di una lirica
pascoliana, "Arano", una delle più celebri di "Myricae", che secondo
Giacomo Debenedetti sarebbe costituita da "notazioni slegate, come
colte casualmente a grande distanza l’una dall’altra", di frammenti
disposti "come schegge irte, asciutte, orientate a contrariare
l’andamento, la fluidità del verso". La studiosa analizza la poesia
mostrandone i tanti segni di coerenza, per chiedersi perché non si
tenga conto del fatto che in un poeta come Pascoli i referenti di
solito appartengono a un’area semantica omogenea e che della poetica
del simbolismo non si ritrova in lui il principio dell’associazione
di termini semanticamente lontani. Quindi, a chi sostiene che,
sempre in "Arano", il poeta darebbe voce oggettiva agli animali del
suo bestiario rinunciando al suo punto di vista, risponde che gli
animali parlanti appartengono a quella creazione fantastica che è
propria del poeta fanciullino..."
Noemi
Paolini Giachery, studiosa di letteratura italiana, collabora a
diverse riviste e ha scritto molti libri, tra cui "Vita di un uomo:
fenomenologia d’una ricerca" (1988), "Italo Svevo. Il superuomo
dissimulato" (1993), "L’artefice l’orafo la bellezza (1997), "Il
volto bivalente. Saggi di letteratura italiana" (1997). Nel 2009 ha
curato la pubblicazione del primo romanzo di Dolores Prato, "Campane
a Sangiocondo".