Una mostra al Museo di Roma in Trastevere

Il Risorgimento dei romani
nelle foto dal 1849 al 1870

La gloriosa e tragica esperienza della Repubblica Romana del 1849 assediata dalle truppe francesi del generale Oudinot e la lunga attesa per arrivare alla breccia di Porta Pia rivivono al Museo di Roma in Trastevere fino al 9 gennaio 2011 nelle circa 100 foto della mostra "Il Risorgimento dei romani. Fotografie dal 1849 al 1870", a cura di Maria Elisa Tittoni, Anita Margiotta e Fabio Betti.

Si tratta per la maggior parte di fotografie originali, fra cui antiche carte salate e stampe albuminate di medio e grande formato, oltre a piccole vedute stereoscopiche e ritratti, nel formato allora molto diffuso, della carte-de-visite. La quasi totalità delle immagini proviene dalle collezioni del Museo di Roma – Archivio Fotografico Comunale, integrate da alcuni prestiti provenienti dal Museo Napoleonico e da alcune riproduzioni fotografiche di opere della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma.

Accanto alla documentazione delle operazioni militari, sono esposte immagini dei luoghi simbolo della città e del potere temporale del Papa – San Pietro, il Campidoglio, Castel Sant’Angelo trasformato in fortezza francese, Palazzo Farnese sede dei Borboni di Napoli in esilio, l’inaugurazione del ponte di ferro di San Paolo, il viaggio in treno di Pio IX - che testimoniano la particolare atmosfera in cui Roma e i romani si trovarono a vivere gli eventi precedenti la nascita del regno italiano nei lunghi anni fra il 1861 ed il 20 settembre 1870, trascorsi ancora sotto il governo pontificio. Di molti eventi di questi ultimi anni troviamo eco nelle fotografie, dai tumulti che portarono allo scoppio della bomba nella caserma Serristori degli zuavi pontifici all’assassinio degli attentatori Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, fino alla battaglia di Mentana.

Come il Risorgimento rivoluzionava l’assetto politico italiano ed europeo, così nella seconda metà dell’800 la fotografia trasformava il sistema riproduttivo. A Roma, la tecnica si afferma soprattutto nel campo della ripresa di vedute e monumenti, ma alcune immagini, pur nel loro intento documentaristico e vedutistico e nonostante la severa censura pontificia, dimostrano un coinvolgimento negli ideali liberali, grazie alla duttilità del nuovo mezzo che facilmente si adeguò alle specifiche istanze storiche e culturali del periodo.

L’affermarsi del ritratto fotografico contribuì notevolmente alla diffusione delle sembianze dei protagonisti del Risorgimento: il generale Avezzana, Aurelio Saffi, Angelo Brunetti, noto come Ciceruacchio, Massimo D’Azeglio, Terenzio Mamiani, Giuseppe Garibaldi, i fratelli Cairoli, Giuditta Tavani Arquati. Si diffonde anche la raccolta e il collezionismo delle piccole carte-de-visite, scambiate come biglietti da visita, spesso con autografo del soggetto ritratto.

L’importanza propagandistica e divulgativa del nuovo mezzo è tuttavia subito evidente anche ai vertici dello Stato Pontificio, che lo utilizzano per diffondere volti e avvenimenti, dai ritratti di Pio IX e della sua corte, alle esercitazioni militari delle truppe pontificie ad Anzio e Rocca di Papa.

Roma diventa crocevia internazionale dei primi fotografi, che si riuniscono al Caffè Greco e condividono esperienze di lavoro e stile di vita dei romani, degli artisti e dei patrioti ritratti nelle loro fotografie. Sono presenti in mostra opere di Giacomo Caneva, Eugène Constant, James Anderson, Ludovico Tuminello, Gioacchino Altobelli, i fratelli D’Alessandri e altri, per quanto riguarda le carte de visite, sono presenti i maggiori studi fotografici italiani ed europei del periodo.

I reportage di guerra ottocenteschi venivano sempre realizzati ad avvenimenti bellici conclusi; in essi manca l’azione e sono le vedute degli edifici bombardati o il paesaggio con il campo di battaglia, privo degli opposti schieramenti, a dominare l’inquadratura. La fotografia ricostruisce, con immagini riprese a posteriori, l’epopea eroica del Risorgimento e tramanda il ruolo della città eterna nella storia dell’unità d’Italia.

L’esposizione è promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali con l’organizzazione e i servizi museali di Zètema Progetto Cultura e rientra nelle iniziative "Roma: Capitale d’Italia da 140 anni".

Dell’argomento si parlerà a Nuova Spazio Radio (88.100 MHz), a "Questa è Roma", il programma ideato e condotto da Maria Pia Partisani, in studio con Livia Ventimiglia il martedì dalle 14 alle 15 e in replica il sabato dalle 10 alle 11.

di Antonio Venditti e Cinzia Dal Maso

28 settembre 2010

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