Una storia ambientata nel Foro ricorda la sconfitta del paganesimo
La leggenda del drago vinto da San Silvestro
di Cinzia Dal Maso

Sullo sfondo bianco dello stemma del rione Campitelli campeggia un feroce drago con le fauci spalancate, ricordo di un’antica e popolare leggenda, tratta dagli "Acta Silvestri". Nel IV secolo dopo Cristo viveva, in una caverna sul Palatino con vicino un laghetto stagnante, un terribile drago che con il suo alito pestifero era in grado di uccidere tutti quelli che abitavano o si trovavano a passare nelle vicinanze. Alla fine il pontefice Silvestro I, che aveva già sconfitto una simile belva a Poggio Catino, per mettere fine a questa strage di innocenti decise di intervenire personalmente e si recò presso la tana del mostro completamente disarmato, ma con il mano il Crocifisso. Alla vista del sacro simbolo, mentre Silvestro invocava l’aiuto della Vergine, il drago divenne immediatamente mansueto, al punto che il Papa lo poté legare con un filo della sua veste e portare al guinzaglio come un cagnolino al cospetto dei suoi fedeli, che lo uccisero. Persino i sacerdoti pagani, folgorati dall’avvenimento, si convertirono al cristianesimo. Intanto, l’enorme corpo fu trascinato nel Foro Romano fino al tempio di Castore e Polluce - di cui ancora rimangono tre eleganti colonne corinzie scanalate, sormontate da un breve tratto di architrave – e qui seppellito. Secondo la tradizione, il Pontefice avrebbe ordinato di edificare nei pressi la chiesa di S. Maria Liberatrice, detta anche di S. Maria libera nos a poenis inferni. La genesi dell’edificio sacro è, però, piuttosto complessa. Intorno alla metà del VI secolo, in alcuni ambienti alle pendici del Palatino fu sistemata una chiesa dedicata alla Vergine – detta S. Maria Antiqua - abbandonata ai tempi di Leone IV (847-855), dopo i danneggiamenti subiti a causa di un terremoto. Il suo titolo fu trasferito nella vicina Santa Maria Nova, meglio conosciuta come Santa Francesca Romana.

Intanto la chiesa si riduceva a un rudere e si interrava, finché, nel XIII secolo vi si sovrappose la chiesa di Santa Maria Liberatrice, ricostruita da Onorio Longhi nel 1617 ed esistente fino alla fine del XIX secolo, quando fu distrutta nel corso degli scavi del Foro Romano, dall’archeologo Giacomo Boni. Tornarono così alla luce i resti di Santa Maria Antiqua, un vero santuario della pittura medioevale greca, per i suoi 250 metri quadrati di affreschi bizantini che vanno dal VI al IX secolo.

Fantastica è la celebre "parete palinsesto", sul cui intonaco, come in un antico e prezioso manoscritto, sono leggibili ben sette strati pittorici sovrapposti. L’affresco più antico, databile al 540 circa, rappresenta "Maria madre di Dio fra gli angeli". E’ la prima immagine a noi nota della Vergine Regina, immortalata nelle sofisticate vesti di una basilissa, cioè di una sovrana. Al 565-578 sarebbe invece riferibile l’ "Annunciazione" con il cosiddetto "Angelo bello", dipinta subito dopo l’apertura dell’abside e il definitivo utilizzo della struttura architettonica come chiesa. Il titolo di Santa Maria Liberatrice andò alla chiesa che agli inizi del Novecento venne costruita nel popoloso quartiere di Testaccio, dove furono trasferiti anche stucchi e marmi policromi, insieme con la venerata immagine della Madonna staccata dall’antica abside.

Tornando alla leggenda di papa Silvestro, il suo significato è piuttosto chiaro e si riferisce alla vittoria del cristianesimo sul paganesimo, che proprio in quegli anni si realizzava con la conversione dell’imperatore Costantino.

La diffusione della leggenda è testimoniata dalle numerose raffigurazioni dell’episodio, a cominciare dall’affresco del XIII secolo, ormai molto rovinato, dell’oratorio di San Silvestro presso la chiesa dei Santi Quattro Coronati. Sempre duecenteschi sono i cicli pittorici di San Silvestro a Tivoli, comprendenti la conversione di Costantino e la vittoria di San Silvestro sul drago. Nella chiesa dedicata a San Silvestro ad Alatri, di cui si ha notizia fin dal 1220, un pannello ad affresco relativo alla più antica decorazione dell’edificio raffigura il miracolo di San Silvestro e il drago.

Dell’argomento si parlerà a Nuova Spazio Radio (88.150 MHz), nel corso dell’Intervista possibile di "Questa è Roma", il programma ideato e condotto dalla professoressa Maria Pia Partisani, in onda ogni mercoledì dalle 13 alle 14 e in replica la domenica dalle 9.30 alle 10.30.

© 2003/2009  - Testo, foto, grafica e layout  sono di esclusiva proprietà di www.specchioromano.it

WWW.SPECCHIOROMANO.IT - Rivista telematica di Cultura
Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 / 2013 del 25 settembre 2013
Copyright 2003-2021 © Specchio Romano  - webmaster Alessandro Venditti

Contatore siti