"Itinerari
(anche) sentimentali" è una suggestiva mostra dedicata al toscano
Luciano Pasquini, che viene inaugurata oggi alle 18 nell’Antico
Refettorio Quattrocentesco del Museo del Palazzo di Venezia, in via
del Plebiscito 118.
"E’ un riconoscimento importante - e
possiamo dire meritato - per un maestro della pittura contemporanea,
orgoglioso figlio del Novecento", spiega il curatore
dell’esposizione, Giovanni Faccenda.
In mostra circa quaranta opere ad
olio recenti (2007-2008), molte delle quali raccontano la campagna
toscana nascosta dalle prime coline intorno a Firenze, uno dei tempi
più cari all’artista, che con gli anni ha maturato e allargato la
sua visione da questa piccola realtà quotidiana a orizzonti in cui
esprimere un amore sconfinato per la natura in tutte le sue forme e
per la tenacia di un’umanità che abita e rispetta queste terre. Si
tratta di immagini serene di piccoli centri abitati sospesi nel
tempo, per mezzo dei quali Pasquini parla delle sue e delle nostre
speranze con raffinatezza: sono borghi silenziosi e assorti,
osservati con discreta attenzione, come nella serie dedicata ai
"tetti".
"Pasquini è un pittore che parla agli
occhi senza mediazioni, con sincerità, e che si nutre - continua di
Faccenda - di visioni agresti o marine, a seconda delle stagioni,
per realizzare quanto di più nobile, e allo stesso tempo di segreto,
abiti il suo cuore: dipingere, dopotutto, è un modo per raccontare
se stessi o descrivere qualche cosa".
La mostra, che sarà aperta
gratuitamente al pubblico fino al prossimo 8 febbraio tutti i giorni
tranne il lunedì dalle 9.00 alle 19.00, ha rappresentato anche
l’occasione per la pubblicazione di una nuova ed aggiornata
monografia firmata da Giovanni Faccenda, con testi critici di
Claudio Strinati, Salvatore Italia, Tullio De Mauro e una poesia di
Fabio Migliorati.