Sono segnati da due dischi in pietra sul pavimento della piazza
I centri del Colonnato di San Pietro

di Alessandro Venditti

Tra il 1656 e il 1667 Gian Lorenzo Bernini realizzava per incarico del pontefice Alessandro VII Chigi il grandioso porticato che delimita la piazza di San Pietro.La titanica impresa presentò non poche difficoltà e sappiamo da documenti d’epoca che ancora il 10 novembre 1657 il Papa non sembrava molto soddisfatto dei progetti, calcolando anche che "la spesa è immensa poiché sin hora in modelli solo si è speso molte migliaia di scudi".

Come era da aspettarsi, però, il genio del Bernini avrebbe trionfato, realizzando un capolavoro non solo d’arte ma anche di tecnica. Abbandonando le precedenti proposte di una pianta rettangolare o quadrata, adottò la forma ovoidale, con un duplice arco di cerchio a fiancheggiare uno spazio rettangolare. In questo modo riusciva a garantire alla piazza tutti gli effetti suggestivi di una pianta ellittica senza incorrere nei problemi prospettici che tale pianta ellittica poteva presentare.

Ognuno dei due emicicli era composto da un porticato a quadruplice fila di gigantesche colonne delimitanti tre corsie, la mediana delle quali più grande delle altre. Quanto all’ordine delle colonne, scelse il dorico, a riprova di quel pur personalissimo classicismo che pervase sempre le opere del Bernini. Le colonne sono equidistanti tra loro, grazie all’accorgimento di aumentare il diametro delle stesse colonne man mano che dalla fila più interna si va a quella più esterna. La prova della perfezione tecnica raggiunta sta in due dischi di pietra posizionati nella pavimentazione della piazza con la scritta "centro del colonnato". Ponendo i piedi su uno di loro, si ha l’impressione che il relativo emiciclo – destro o sinistro a seconda dei casi – sia composto non da quattro, ma da un’unica fila di colonne.

Eppure, un tale capolavoro di architettura non sembra fosse tenuto con troppa cura, se già nel 1696 era quasi impossibile passare sotto il porticato, ingombro di "multe immondizie" e reso pericoloso dai fuochi accesi spesso "a personis vacabundis".

Dell’argomento si parlerà a Nuova Spazio Radio (88.100 MHz), nel corso dell’Intervista possibile di "Questa è Roma", il programma ideato e condotto dalla professoressa Maria Pia Partisani, in onda ogni domenica dalle 9.30 alle 10.30 e interamente dedicato alla storia, all’arte e al folclore della nostra città.

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