Il locale, ristrutturato nel 1997, è al pianterreno di Palazzo Fiano
Da teatro a Café Chantant L’elegante cinema Olimpia
di Antonio Venditti

Ad angolo con via del Corso, in via San Lorenzo in Lucina 16/a, si eleva Palazzo Fiano, la cui più antica struttura risale al XIII secolo e che abbraccia, attraverso vari proprietari, una storia lunga seicento anni.

Nel 1568, durante alcuni lavori di scavo delle fondamenta dell’edificio, venne alla luce il basamento dell'Ara Pacis, dissotterrato nel 1936. Dal Seicento ospitò il teatro privato della famiglia Rospigliosi, per metà dell'Ottocento gli scantinati furono adibiti a rappresentazioni miste di ballo e musica con le marionette, un teatrino frequentato da personaggi illustri, tra i quali Leopardi. Vi trionfò la maschera romana di Cassandrino a cui Belli dedicò due sonetti e la cui fama era nota anche all’estero: Stendhal ricordò di avere assistito a una rappresentazione la sera del 9 ottobre 1817. Ne scrisse anche Federico Mercey in un lungo articolo della Revue des Deux Mondes del 15 aprile 1840.

Il pianterreno del palazzo, dopo essere stato sistemato dal 1876 al 1877 a pista di pattinaggio, ebbe il suo momento di gloria nella Belle Epoque, quale Teatro Olimpia con spettacoli di caffè concerto, ospitando le più celebri vedettes dell’epoca. All’angolo, un elegante lampione segnalava la presenza del locale nel 1905, ampliato e trasformato in teatro.

Qui sorse uno dei primi locali adibito a cinematografo. L’ingresso dell’Olympia era sormontato da un’elegante tettoia in ferro battuto arricchita dal vetro, mentre al piano superiore tre fornici davano la giusta luce alla galleria. Il prospetto era incorniciato da un mosaico dorato che componeva l’insegna e da due festoni laterali ad arabeschi.

Dopo il 1945 venne definitivamente usato come sala cinematografica. Si caratterizzò dagli anni ’60 per essere una delle prime sale d’essai di Roma. Chiuso alla fine degli anni ’70, per molto tempo è stato utilizzato come magazzino dalla vicina Camera dei Deputati. È tornato all’attività di cinematografo nel 1997, a seguito di una radicale ristrutturazione operata su progetto dello studio Mastrangeli-Celata).

La ristrutturazione ha rispettato l’impianto seicentesco pur realizzando un intervento riconoscibile. Nell’atrio si possono ammirare alcuni frammenti di antichi affreschi venuti alla luce durante gli ultimi lavori e i due portali con larghe cornici in ceramica che indicano gli accessi alle sale, una creazione di Giosetta Fioroni.

Oggi l’Olimpia presenta due sale, una delle quali ricavata in quella originaria di cui sono superstiti i tre lucernari in ferro battuto e i fregi delle mensole dell’antico boccascena. Le sale sono rispettivamente di 275 e 90 posti. Il cinema fa parte del circuito pubblico (Circuito Cinema, sviluppato da Angelo Guglielmi).
Un accurato studio-tipologico-storico del complesso edilizio che costituisce Palazzo Fiano è stata alla base dell'impostazione progettuale che ha seguito precise linee di intervento, distinte tra il complesso originario e l’ampliamento ottocentesco.

Le originarie destinazioni d'uso sono ancora leggibili grazie a un intervento che ha voluto mantenerne il ricordo senza rinunciare alla realizzazione di una multisala cinematografica tecnologicamente adeguata tramite una nuova distribuzione funzionale degli spazi fruibili e i dovuti adeguamenti normativi. Il restauro dell'impianto tipologico originario è stato concepito per permettere la completa rilettura del complesso architettonico unitamente ai suoi apparati decorativi. Infatti, durante i lavori effettuati sulle volte sono state portate in luce pitture murali di particolare pregio coeve all'edificio.
Tutti gli interventi edilizi e di arredo sono stati improntati alla massima riconoscibilità e pertanto sono materialmente separati dagli involucri originali. Il trattamento materico e cromatico delle superfici di progetto tende decisamente in questa direzione nei volumi dei servizi della Sala A, nella passerella metallica di collegamento e di accesso alla cabina di proiezione, nelle pareti dell'atrio e nell'allestimento della Sala B. L'impianto illuminotecnico sottolinea, attraverso l'uso di corpi illuminanti da incasso a pavimento, il distacco degli interventi di progetto dagli involucri originari.

I pavimenti degli ambienti settecenteschi sono caratterizzati dall'accostamento di un parquet listellare ad alta resistenza che segna i percorsi e le aree funzionali, mentre il perimetro degli ambienti, in aderenza alle murature storiche, è realizzato con cubetti di porfido.

Spesso al cinema Olimpia si può assistere alla proiezione di film in lingua originale.

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