Ad angolo con via del Corso, in via
San Lorenzo in Lucina 16/a, si eleva Palazzo Fiano, la cui più
antica struttura risale al XIII secolo e che abbraccia, attraverso
vari proprietari, una storia lunga seicento anni.
Nel 1568, durante alcuni lavori di
scavo delle fondamenta dell’edificio, venne alla luce il basamento
dell'Ara Pacis, dissotterrato nel 1936. Dal Seicento ospitò
il teatro privato della famiglia Rospigliosi, per metà
dell'Ottocento gli scantinati furono adibiti a rappresentazioni
miste di ballo e musica con le marionette, un teatrino frequentato
da personaggi illustri, tra i quali Leopardi. Vi trionfò la maschera
romana di Cassandrino a cui Belli dedicò due sonetti e la cui fama
era nota anche all’estero: Stendhal ricordò di avere assistito a una
rappresentazione la sera del 9 ottobre 1817. Ne scrisse anche
Federico Mercey in un lungo articolo della Revue des Deux Mondes del
15 aprile 1840.
Il pianterreno del palazzo, dopo
essere stato sistemato dal 1876 al 1877 a pista di pattinaggio, ebbe
il suo momento di gloria nella Belle Epoque, quale Teatro Olimpia
con spettacoli di caffè concerto, ospitando le più celebri vedettes
dell’epoca. All’angolo, un elegante lampione segnalava la presenza
del locale nel 1905, ampliato e trasformato in teatro.
Qui sorse uno dei primi locali
adibito a cinematografo. L’ingresso dell’Olympia era sormontato da
un’elegante tettoia in ferro battuto arricchita dal vetro, mentre al
piano superiore tre fornici davano la giusta luce alla galleria. Il
prospetto era incorniciato da un mosaico dorato che componeva
l’insegna e da due festoni laterali ad arabeschi.
Dopo il 1945 venne definitivamente
usato come sala cinematografica. Si caratterizzò dagli anni ’60 per
essere una delle prime sale d’essai di Roma. Chiuso alla fine degli
anni ’70, per molto tempo è stato utilizzato come magazzino dalla
vicina Camera dei Deputati. È tornato all’attività di cinematografo
nel 1997, a seguito di una radicale ristrutturazione operata su
progetto dello studio Mastrangeli-Celata).
La ristrutturazione ha rispettato
l’impianto seicentesco pur realizzando un intervento riconoscibile.
Nell’atrio si possono ammirare alcuni frammenti di antichi affreschi
venuti alla luce durante gli ultimi lavori e i due portali con
larghe cornici in ceramica che indicano gli accessi alle sale, una
creazione di Giosetta Fioroni.
Oggi l’Olimpia presenta due sale, una
delle quali ricavata in quella originaria di cui sono superstiti i
tre lucernari in ferro battuto e i fregi delle mensole dell’antico
boccascena. Le sale sono rispettivamente di 275 e 90 posti. Il
cinema fa parte del circuito pubblico (Circuito Cinema, sviluppato
da Angelo Guglielmi).
Un accurato studio-tipologico-storico del complesso edilizio che
costituisce Palazzo Fiano è stata alla base dell'impostazione
progettuale che ha seguito precise linee di intervento, distinte tra
il complesso originario e l’ampliamento ottocentesco.
Le originarie destinazioni d'uso sono
ancora leggibili grazie a un intervento che ha voluto mantenerne il
ricordo senza rinunciare alla realizzazione di una multisala
cinematografica tecnologicamente adeguata tramite una nuova
distribuzione funzionale degli spazi fruibili e i dovuti adeguamenti
normativi. Il restauro dell'impianto tipologico originario è stato
concepito per permettere la completa rilettura del complesso
architettonico unitamente ai suoi apparati decorativi. Infatti,
durante i lavori effettuati sulle volte sono state portate in luce
pitture murali di particolare pregio coeve all'edificio.
Tutti gli interventi edilizi e di arredo sono stati improntati alla
massima riconoscibilità e pertanto sono materialmente separati dagli
involucri originali. Il trattamento materico e cromatico delle
superfici di progetto tende decisamente in questa direzione nei
volumi dei servizi della Sala A, nella passerella metallica di
collegamento e di accesso alla cabina di proiezione, nelle pareti
dell'atrio e nell'allestimento della Sala B. L'impianto
illuminotecnico sottolinea, attraverso l'uso di corpi illuminanti da
incasso a pavimento, il distacco degli interventi di progetto dagli
involucri originari.
I pavimenti degli ambienti
settecenteschi sono caratterizzati dall'accostamento di un parquet
listellare ad alta resistenza che segna i percorsi e le aree
funzionali, mentre il perimetro degli ambienti, in aderenza alle
murature storiche, è realizzato con cubetti di porfido.
Spesso al cinema Olimpia si può
assistere alla proiezione di film in lingua originale.