La
basilica di San Pietro in Vaticano, centro della Cristianità,
raccoglie monumenti di valore inestimabile, realizzati dai massimi
artisti di ogni epoca. Ma prima di essere fermata sulla pietra o sul
bronzo, l’opera veniva abbozzata e verificata. La riscoperta di
queste tracce del passato è l’argomento di una esposizione unica nel
proprio genere: "Magnificenze Vaticane. Tesori inediti dalla
Fabbrica di San Pietro", promossa dal Centro Europeo per il Turismo
e patrocinata dalla Provincia di Roma, che si inaugura oggi a
Palazzo Incontro, in via dei Prefetti 22 e resterà aperta sino al 25
maggio, con ingresso libero.
Con il patrocinio
della Fabbrica creata da papa Giulio II nel 1506 per seguire le fasi
di cantiere del nuovo edificio in costruzione e poi per assicurarne
la manutenzione, per la prima volta in tempi moderni saranno esposti
oltre 80 pezzi recuperati dai depositi della basilica vaticana,
selezionati da Alfredo Maria Pergolizzi, responsabile dell’ufficio
fotografico della Fabbrica di San Pietro e per l’occasione
restaurati e studiati da noti specialisti.
Molti capolavori che
decoravano la precedente Basilica Costantiniana si trovano oggi nei
depositi della Fabbrica, insieme a pale d’altare, dipinti, modelli
scultorei e architettonici, poi tradotti in mosaici, sculture o
opere di architettura.
Uno dei tesori più
spettacolari è il Ciborio di Sisto IV, che sormontava l’altare
maggiore della Basilica prima della costruzione del Baldacchino del
Bernini, vera e propria summa della scultura del primo rinascimento,
riferita a Paolo Romano (c.a 1415 – 1470) e alla sua bottega. In
esposizione anche il grande compasso appartenuto a Michelangelo, la
spettacolare pala della Caduta di Simon Mago di Raffaello Vanni, i
modelli scultorei per le logge delle reliquie del Bernini, la serie
di enormi angeli del ‘700 modelli per le decorazioni musive, gli
strepitosi plastici per la realizzazione della Sagrestia Vaticana,
ideati da Filippo Juvarra, Carlo Marchioni e altri insigni
architetti.
La
basilica di San Pietro è il più grande santuario della cristianità
dedicato all’apostolo Pietro ed edificato sulla sua sepoltura. La
storia di questo edificio è caratterizzata da due precisi momenti:
la costruzione della basilica medioevale, voluta dall’imperatore
Costantino nel IV secolo affrontando una serie di enormi difficoltà
sia di carattere tecnico che legislativo, per la presenza di una
necropoli pagana, coperta con un editto imperiale del tutto
inusitato.
In
epoca rinascimentale papa Giulio II, nel desiderio di riproporre
nella cristianità i fasti della grandezza imperiale classica
disponeva l’abbattimento del precedente edificio paleocristiano e
ordinava la costruzione di un tempio ancora più grandioso, entro il
quale, poter accogliere, in posizione centrale, il proprio mausoleo.
Nell’aprile del 1506 Donato Bramante avviava il più grande cantiere
della storia di tutti i tempi, con il quale si misureranno, negli
anni a seguire, i più grandi ingegni dell’architettura. Fede,
devozione, ambizione, genialità; sono questi alcuni degli aspetti
che da sempre hanno contraddistinto la lettura della basilica di San
Pietro.
La mostra, curata da
Alfredo Maria Pergolizzi, si è avvalsa della collaborazione
scientifica di noti studiosi italiani, professori ordinari nelle
Università degli studi di Roma ‘La Sapienza’; Roma 3 Tor Vergata;
‘Federico II’ di Napoli; della Tuscia, Viterbo e del Museo di Storia
della Scienza, Firenze.
In esposizione circa
130 pezzi di varia tipologia, piccolo e medio formato, che
comprendono sculture, pitture, modelli e bozzetti di architetture,
mosaici, oreficerie, materiali cartacei, fotografie. Sono presenti
alcune opere attribuite per la prima volta in questa sede a Gian
Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi, Vincenzo Camuccini, Luigi
Valadier e altri noti artisti di varie epoche.
La mostra sarà
inaugurata dal Cardinale Angelo Comastri - Vicario Generale di Sua
Santità per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San
Pietro.