L’espressione
artistica rappresenta una sintesi politica, storica, religiosa ed economica del
tempo in cui viene realizzata. E’ uno strumento di identità sociale e come tale
deve essere indagata per spiegare l’agire umano. Da queste considerazioni sono
partiti gli "Incontri di sociologia delle arti", tenutisi presso il Dipartimento
di Scienze dell’Educazione dell’Università di Roma Tre, con l’organizzazione di
Marina D’Amato, docente di Sociologia Generale e di Sociologia delle
comunicazioni di massa e con il coordinamento scientifico di Milena Gammaitoni,
docente di discipline sociologiche presso le Università di Cassino, di Roma "La
Sapienza" e di "Roma Tre".
Illustri studiosi e artisti,
attuando un confronto teorico pluridisciplinare, hanno condensato in concisi ma
stimolanti interventi i risultati delle loro indagini o della loro ricerca
espressiva.
Il primo contributo, sui nuovi
paradigmi dell’immaginario, è stato di Marina D’Amato, seguito da molti altri
interventi, come quello di Laura Verdi su "Totem e tabù. Arte, immaginario e il
primato dello spettacolo". Davide Brocchi si è soffermato su "il potenziale e i
limiti dell’arte e della cultura come fattori di sviluppo sostenibile", mentre
Carlo Bordoni ha portato la riflessione sulla sociologia dell’arte nell’epoca
del digitale. L’argomento di Paolo Landri è stata la sociologia
dell’attaccamento alla matematica.
Nel corso della manifestazione,
Gianni Losito ha ricordato Francesco Maria Battisti, noto sociologo recentemente
scomparso, che ha portato un apporto determinante allo sviluppo della sua
disciplina. Quindi la moglie di Battisti, la poetessa Paolina Carli, ha parlato
di "Poesia in libertà", la mostra itinerante di poesia aperta a tutti che parte
ogni anno in agosto dalle strade e dalle piazze di Toffia, un borgo medioevale
della Sabina. "La poesia – ha spiegato – raccoglie in sé mille facce diverse: il
suo volto cambia non solo da un autore all’altro, ma anche a seconda di chi
legge un componimento".
Manuel Anselmi, docente di
Sociologia del Mutamento sociale all’Università di Cassino e Davide Franceschini,
docente presso la Facoltà di Architettura "Ludovico Quaroni", hanno presentato
una relazione su "Arte e partecipazione sociale. Per una riflessione sulla
sociologia dei processi artistici". Anselmi ha seguito da un punto di vista
sociologico esperienze di pratiche partecipative di arte contemporanea sia a
Roma che in diverse parti del mondo. "L’arte partecipata – ha spiegato – è una
nuova frontiera dell’arte pubblica, in cui le comunità sono direttamente
coinvolte nel processo creativo dell’artista".