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Grande mostra del maestro francese al Complesso del Vittoriano

L’arte di Paul Gauguin tra mito e sogno

di Cinzia Dal Maso

 

 

A "Paul Gauguin. Artista di mito e sogno" è dedicata una mostra da non perdere, fino al 3 febbraio 2008 al Complesso del Vittoriano: circa 150 opere tra oli, disegni, sculture e ceramiche documentano il percorso umano ed artistico del Maestro. Sono capolavori provenienti da importanti musei pubblici e prestigiose collezioni private di tutto il mondo, per ripercorrere il cammino della vita e dell'opera del pittore alla costante ricerca di una sorta di mitico Eden, un luogo remoto sospeso nel tempo in cui regnano la pace perfetta e l’abbondanza.

La Mostra, che nasce sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si avvale del patrocinio del Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero Affari Esteri, Ministero Pubblica Istruzione e Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano ed è promossa dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio.

Come spiega Stephen F. Eisenman, "nessun artista, né prima né dopo, ha così assiduamente raffigurato l'incontro tra un colonizzatore europeo e gli indigeni, né trasformato in modo così radicale tale difficile rapporto in opere altrettanto incantate ed inquietanti. Gauguin, l'artefice di miti e sogni, Gauguin il Simbolista era anche Gauguin il virgiliano ed il classicista, i cui modelli di pensiero sono strettamente legati all'arte ed alle tradizioni letterarie di Roma antica". Il suo legame con l'antichità va ben oltre qualcosa di istintivo: Gauguin stesso menziona Virgilio in molte delle sue lettere ed in altri scritti, e deriva una serie di composizioni da fotografie di monumenti di Roma antica.

L'ampia antologica vuole proporre un’ulteriore meditazione sull'opera dell'artista francese e offrire la preziosa opportunità di ripercorrere tappa per tappa il cammino artistico di Gauguin, dall’incontro con l’impressionismo a Parigi, al trasferimento in Danimarca, al ritorno in Francia, alla partenza per Tahiti nel maggio 1891 per realizzare ciò che definisce uno "studio dei tropici… in cui la vita materiale possa essere vissuta senza denaro… e in cui vivere significa cantare ed amare". Dopo un inizio positivo, le speranze dell'Artista di vedersi commissionare importanti si infransero anche a causa del carattere anticonformista ed egli si ritirò dalla capitale a Mataiea, dove restò quasi due anni, a dedicandosi alla rappresentazione di volti e corpi per lo più di indigene sconosciute. Nell'estate del 1893, Gauguin faceva ritorno in Francia, ma nel 1901 salpò per le isole Marchesi, dove vivrà fino alla morte, avvenuta nel 1903.

L'esposizione "Paul Gauguin. Artista di mito e sogno", è curata da Stephen F. Eisenman, con la collaborazione di Richard R. Brettell.

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