Compose un sonetto per la tortura e morte dell’amico Francesco Pucci

Campanella nelle carceri del Sant’Uffizio

di Antonio Venditti

 

Il primo periodo a Roma di Tommaso Campanella fu colmo di amarezza: venne rinchiuso nelle carceri del Sant’Uffizio, il cui originario palazzo, sull’omonima piazza e a ridosso di un moderno edificio, derivava dal cinquecentesco palazzo Pecci. La Santa Sede quando ne entrò in possesso provvide ad ampliarlo e a adattare gli ambienti per le carceri del tribunale del Sant’Uffizio che il 2 settembre del 1566 furono inaugurate fra salve di artiglieria.

Al disopra del portone, rinforzato da lamine di ferro e con ai lati feritoie per gli archibugi, correva una fila di finestre, agli angoli si alzavano due torrette quadrangolari. Su questo lato erano le abitazioni dei funzionari del tribunale, mentre le 60 celle, divise in tre piani e esposte verso San Pietro, avevano aperture irregolari con inferriate.

Il Sant’Uffizio era una Congregazione della Romana Inquisizione, fondata da Paolo III nel 1542, costituita da 12 cardinali, poi ridotti a sei - gli inquisitori generali - che facevano capo al Pontefice. Si riuniva il lunedì nel Palazzo del Sant’Uffizio per l’esame degli atti processuali che venivano poi discussi al convento della Minerva, mentre il giovedì il Papa nella Sala del Concistoro in Vaticano ratificava la sentenza.

In quel tempo le imputazioni riguardavano le eresie, le bestemmie, le sollecitazioni ad turpia, l’omosessualità, il disprezzo delle sacre immagini, nonché divinazioni e sortilegi. Il procedimento comprendeva anche il "rigoroso esame", con il quale si stabiliva la tortura. La sentenza imponeva al condannato, affinché salvasse la propria anima, l’obbligo dell’abiura nel corso di una cerimonia pubblica che si svolgeva nella chiesa di Santa Maria Sopra Minerva. La pena andava dal carcere a tempo determinato e a vita fino alla condanna a morte.

Al Sant’Uffizio Pio IV nel 1559 collegò la Congregazione dell’Indice dei libri proibiti.

In queste carceri nella primavera del 1628 Campanella ricevé il conforto di Jacques Gaffarel, studioso di cabala.

Dell’argomento si parlerà a "Questa è Roma!", la trasmissione ideata e condotta da Maria Pia Partisani, in onda ogni domenica mattina, dalle 9.30 alle 10.30, su Nuova Spazio Radio (88.150 MHz).

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