Il
primo periodo a Roma di Tommaso Campanella fu colmo di amarezza:
venne rinchiuso nelle carceri del Sant’Uffizio, il cui originario
palazzo, sull’omonima piazza e a ridosso di un moderno edificio,
derivava dal cinquecentesco palazzo Pecci. La Santa Sede quando ne
entrò in possesso provvide ad ampliarlo e a adattare gli ambienti
per le carceri del tribunale del Sant’Uffizio che il 2 settembre del
1566 furono inaugurate fra salve di artiglieria.
Al disopra del
portone, rinforzato da lamine di ferro e con ai lati feritoie per
gli archibugi, correva una fila di finestre, agli angoli si alzavano
due torrette quadrangolari. Su questo lato erano le abitazioni dei
funzionari del tribunale, mentre le 60 celle, divise in tre piani e
esposte verso San Pietro, avevano aperture irregolari con
inferriate.
Il Sant’Uffizio era
una Congregazione della Romana Inquisizione, fondata da Paolo III
nel 1542, costituita da 12 cardinali, poi ridotti a sei - gli
inquisitori generali - che facevano capo al Pontefice. Si riuniva il
lunedì nel Palazzo del Sant’Uffizio per l’esame degli atti
processuali che venivano poi discussi al convento della Minerva,
mentre il giovedì il Papa nella Sala del Concistoro in Vaticano
ratificava la sentenza.
In quel tempo le
imputazioni riguardavano le eresie, le bestemmie, le sollecitazioni
ad turpia, l’omosessualità, il disprezzo delle sacre
immagini, nonché divinazioni e sortilegi. Il procedimento
comprendeva anche il "rigoroso esame", con il quale si
stabiliva la tortura. La sentenza imponeva al condannato, affinché
salvasse la propria anima, l’obbligo dell’abiura nel corso di una
cerimonia pubblica che si svolgeva nella chiesa di Santa Maria Sopra
Minerva. La pena andava dal carcere a tempo determinato e a vita
fino alla condanna a morte.
Al Sant’Uffizio Pio IV
nel 1559 collegò la Congregazione dell’Indice dei libri proibiti.
In queste carceri
nella primavera del 1628 Campanella ricevé il conforto di Jacques
Gaffarel, studioso di cabala.
Dell’argomento si
parlerà a "Questa è Roma!", la trasmissione ideata e condotta da
Maria Pia Partisani, in onda ogni domenica mattina, dalle 9.30 alle
10.30, su Nuova Spazio Radio (88.150 MHz).