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Voluta da Girolamo Colonna, accolse anche la corte pontificia

Una terrazza sul lago Albano - l’antica Villa del Cardinale

Il pontefice che per primo esaltò la bellezza del lago Albano, avvolto fin dall’antichità da misteriose storie e leggende, fu Pio Il che vi si recò nella primavera del 1461. Lo lodò con accenti entusiasti nei suoi "Commentarii", amando pensare che le ninfe "avessero abitazione nell’antro cavato nel sasso abbellito con antichi muri e fatti a forma di tempio con qualche idolo". Nel XVII sec, ecco un altro pontefice guardare con interesse al lago: Alessandro VII (1655-1667) si dilettava, infatti, ad attraversarlo a bordo di una feluca o di un brigantino, trasportato appositamente da Roma e messo poi in secco nel ninfeo detto, perciò, del Bergantino. Il papa amò talmente il lago da farne una specie di ritrovo per naumachie, per feste in genere, a cui si compiaceva di assistere dalla Villa Pontificia.
Ed è proprio nel Seicento che il lago comincerà ad essere valorizzato ed apprezzato dai pontefici in villeggiatura a Castel Gandolfo. Non rimasero insensibili alle bellezze suggestive del paesaggio circostante anche i componenti della corte papale: ne è esempio la "Villa del Cardinale" che sorge sopra la chiesa di S. Maria di Palazzolo, con una vista incomparabile e infinita.
La Villa è così denominata dal Cardinale Girolamo Colonna, che ottenne dal papa - con un beneplacito apostolico del 7 agosto 1629 - per sé e i suoi eredi, la proprietà di sei rubbie di terreno annesse al sottostante monastero di Palazzolo. Fece costruire sopra un preesistente "casino di campagna", iniziato nel 1391 dal cardinale Tommaso Pierleoni su resti romani, una grande villa - attribuita a Antonio Del Grande, che edificò il Duomo di Rocca di Papa e la chiesa di S. Barnaba a Marino. Nella Villa che comunicava tramite un passaggio con la chiesa sottostante, il cardinale abitava nei mesi estivi con il fratello minore, il terzogenito Egidio Colonna (1606-1686), il cui nome in realtà era quello di Carlo, che cambiò dopo aver ucciso in duello in via del Corso a Roma il principe Gaspare Caetani. Nel 1638 entrò nel monastero di Santa Scolastica a Subiaco, in seguito fu nominato arcivescovo di Amasia e patriarca di Gerusalemme.
La Villa del Cardinale, eretta adoperando in gran parte materiale tratto dai resti della villa romana di Palazzolo, divenne ben presto la residenza preferita dell’arcivescovo Egidio che, utilizzando la nuova strada Alessandrina, organizzò un fitto collegamento di carrozze a sei con il Palazzo Pontificio per dar vita a numerosi festini in onore della corte pontificia in villeggiatura nella villa del fratello. La via Alessandrina era stata ricostruita nel 1662 da fra’ Giorgio Marziale da Fermo per volontà di Alessandro VII concependola come un tratto alberato con ad ogni mezzo miglio sedili e fontane che collegasse Palazzolo con la villa pontificia.
Nella villa del Cardinale, posta a 555 m.s.m., la forte pendenza del suolo ha determinato la costruzione di un edificio a corpo complesso, assai articolato, isolato dal parco. L’architettura semplice e lineare del palazzo presenta un uso equilibrato di linee e di curve, con finestre simmetriche, squadrate, semplicemente incorniciate come le porte. Da notare, inoltre, l’inserimento nei muri esterni di nicchie ovali con busti marmorei di personaggi della famiglia Colonna. Dal giardino, superata una bassa scalea che immette in un ponte scavato nella roccia, si giunge alla facciata a monte, a un solo piano. L’ingresso è costituito da un piccolo portico a tre archi, con funzione di loggia, fiancheggiato da due finestre con altrettanti ovali soprastanti. A lato del prospetto è una terrazza isolata, rivolta in direzione del mare. La facciata verso il lago, più ampia ed a tre piani, presenta un alto avancorpo, a cui si accede per mezzo di una doppia gradinata, sul quale poggia un vestibolo dell’ingresso, trasformato poi in torretta, a loggia e con un tetto aggettante. Sul lato di accesso, al di sotto della cornice marcapiano, è un grande orologio solare con la scritta: «Horas non numero nisi serenas ». All’interno dell’edificio sono notevoli fregi e in una sala vicina all’ingresso alcuni dipinti con vedute del lago, un vero e proprio documento d’epoca. In uno compare la stessa Villa del Cardinale con il sottostante convento di Palazzolo, in un altro Castel Gandolfo con il Palazzo Pontificio e la Villa Barberini. La villa, oltre ad un bel giardino all’italiana con andamento semicircolare e con una fontana a due tazze, è contornata da un giardino all’inglese sistemato con notevole perizia e raccoglie resti di vasi, sarcofagi e sculture. Divenuta proprietà di vari enti religiosi, tra cui lo stesso venerabile Collegio Inglese di via Monserrato a Roma, venne restaurata nel 1925 da Guido De Cupis, come ricorda una lapide posta nel piccolo portico d’ingresso. Nel 1970 fu acquistata da Romeo Piperno a cui si devono notevoli restauri e ristrutturazioni come quelli effettuati alla terrazza belvedere.
Recentemente, nel pieno rispetto dell’architettura originale, è stata trasformata in una struttura ricettiva, altamente qualificata con accoglienti sale per meeting e conferenze.
Nel 1802 il lago Albano divenne proprietà insieme con l’emissario e altri annessi del principe Stanislao Poniatowski e nel 1923 fu acquistato da Andrea Rezzani. Nel 1884 fu venduto a Giulio Hardonin, duca di Gallese.
Il lago ha visto l’inizio di un rifiorire di ville e di case private di ogni tipo, senza un preciso piano regolatore per la difesa del paesaggio, da quando Gabriele D’Annunzio rese famosa la zona, facendo sulle rive del lago delle rappresentazioni teatrali classiche.
In occasione delle Olimpiadi del 1960 il lago ha avuto un notevole potenziamento nautico, turistico e viario, soprattutto sulla riva settentrionale, ampliata e trasformata del tutto. Fu ingrandita la strada che da Castel Gandolfo conduceva al lago. Ne vennero costruite altre due: una che parte dalla via Appia Nuova in località Due Santi e dopo essere passata sotto il traforo di monte Cucco conduce direttamente al lago e una che parte dalla via dei laghi.
A picco sul Lago Albano a 580 m. sul livello del mare, la Villa del Cardinale dista da Roma 25 chilometri ed è raggiungibile mediante la Via Appia e la Via dei Laghi.

di Antonio Venditti

luglio 2007

 

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