In un romanzo di Franco Matteucci realtà, fantasia e sogno si fondono Come è buono "il profumo della neve"!
Sulle piste imbiancate da un’eccezionale nevicata, un uomo non più giovane scia agile e veloce, scende montagne e attraversa valloni, fino a superare il confine tra realtà e sogno, valicando il limite sottile e invisibile che divide la vita dalla morte: è Ugo, il protagonista del recente romanzo di Franco Matteucci "Il profumo della neve" (Newton Compton, 128 pagine, euro 9,90). Ma quale sarà mai il profumo della neve? Per Ugo è qualcosa di buono, di familiare, è l’odore dei ricordi che tornano, forti e prepotenti, vividi e tangibili, proprio nel momento in cui il percorso terreno prende un’impennata e si perde su piste inesplorate. Fin dalle prime pagine del suo romanzo, Matteucci catapulta i lettori in un mondo quasi magico, sotto una coltre bianca, in cui "le città galleggiano". Come in "un’estate torrida di neve, devastante, che toglie il respiro", Ugo, che ha appena ritirato la sua prima pensione dopo una vita di lavoro in falegnameria, viene preso da un desiderio irrefrenabile di inforcare dopo tanto tempo i suoi vecchi sci Derby Oro, compagni di tante ardite discese negli anni giovanili, e di indossare gli indumenti da neve ormai fuori moda. "Ugo è eccitato, il cuore gli rimbalza lesto", scrive Matteucci. "Attraversa il paese sommerso dalla neve, è come bucare un sogno pulito. Il profumo della neve ha eliminato i cattivi odori, i pensieri malvagi, le menzogne". Ha lasciato a casa la dolce moglie Laura, così apprensiva e protettiva nei confronti del marito da quando lui ha avuto un infarto. Incomincia così quel viaggio surreale che lo porterà in una baita dove si lascerà andare alla piccola follia di uno spumeggiante boccale di birra e al calore del corpo sensuale della bella Svetlana, una piccola prostituta russa che si trova lì chissà come, chissà perché. All’alba Ugo riprende il suo cammino, mentre l’atmosfera onirica che lo avvolge si fa sempre più fitta: ecco l’incontro con l’eroe della sua infanzia, Zeno Colò, campione olimpico degli anni ’50, medaglia d’oro nella discesa libera. Cominciano a sciare insieme, si impegnano in discese sempre più ardite. "Zeno si fa risucchiare dalla pendenza, dopo poche pattinate si piega curvo, si gira verso Ugo, gli manda un messaggio di incoraggiamento". Sarà proprio Colò, novello Virgilio, a guidare il vecchio falegname verso quella che doveva essere la meta di un incredibile viaggio, che si conclude in un luogo del tutto inaspettato, con un incontro sorprendente. Franco Matteucci, autore e regista televisivo alla sua quarta prova narrativa, ha vinto coi suoi precedenti libri numerosi premi, tra cui il Cesare Pavese, ed è stato finalista al premio Strega. © 2003 - Grafica e layout sono di esclusiva proprietà di www.specchioromano.it |
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