Disse un bovaro riferendosi a Vespasiano La volpe perde il pelo ma non le abitudini
“Vulpes pilum mutat, non mores” è la frase latina da cui deriva il nostro proverbio “il lupo perde il pelo ma non il vizio”, usato nei confronti di coloro che perseverano nei loro errori, anche quando sembrano aver cambiato vita o condizione sociale. La frase ci è stata tramandata da Svetonio, che nella sua “Vita dei dodici Cesari” la collegò a Vespasiano. I difetti che si rimproveravano a quest’Imperatore erano l’avidità di denaro, la pignoleria nel riscuotere le imposte e nel crearne delle nuove. Sembra che arrivasse a vendere le cariche ai magistrati e le grazie agli accusati, non importa se innocenti o colpevoli. “Secondo alcuni – scrive Svetonio - questa sua estrema avidità faceva parte della sua natura e citano il rimprovero di un vecchio bovaro che non aveva potuto ottenere da lui, nonostante le suppliche, la libertà a titolo gratuito e dopo che aveva conquistato il potere, gridò: la volpe muta il pelo, ma non le abitudini”. A onor del vero, per Svetonio, Vespasiano potrebbe essere stato costretto al saccheggio e alla rapina per sanare le casse dello Stato, visto che poi fece un ottimo uso di quello che aveva male acquistato. L’argomento sarà approfondito nel corso dell’Intervista possibile di “Questa è Roma!”, la trasmissione condotta da Maria Pia Partisani in onda ogni sabato mattina, dalle ore 11.00 alle 12.00, su Nuova Spazio Radio (88.150 MHz). Annalisa Venditti
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