Il Salvadanaio : oggi come ieri

di Annalisa Venditti

Anche nell’antica Roma si utilizzavano salvadanai per conservare i piccoli risparmi quotidiani. Spesso ad assolvere questa funzione era una pentola, detta "aula" in latino, che per la sua forma concava ben si prestava allo scopo. Plauto chiamò "Aulularia" la sua celebre commedia che, come protagonista, aveva proprio un avaraccio con l’abitudine di nascondere le proprie monete in una pentola della cucina. Ma c’erano anche salvadanai più graziosi, con un’ apposita fessura per inserire i soldi, dal momento che le banconote ancora non esistevano. I salvadanai potevano essere di terracotta ed avere forme diverse, come quella di una brocca o di un bicchiere. Alcuni rappresentavano dei piccoli forzieri o riproducevano la facciata di un tempio. Diversi esemplari sono stati rinvenuti a Roma e a Pompei. Nel Museo Archeologico di Ostia Antica è conservato un salvadanaio molto bello, in terracotta, decorato a rilievo con la personificazione dell’Abbondanza, con tanto di beneaugurante cornucopia. Questi oggetti, ad auspicare buoni guadagni, erano spesso donati a Capodanno con all’interno una moneta.

L’argomento è stato approfondito nel corso dell’Intervista possibile di "Questa è Roma!", la trasmissione condotta da Maria Pia Partisani in onda ogni sabato mattina, dalle ore 11.00 alle 12.00, su Nuova Spazio Radio (88.150 MHz).


INDIETRO

WWW.SPECCHIOROMANO.IT - Rivista telematica di Cultura
Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 / 2013 del 25 settembre 2013
Copyright 2003-2021 © Specchio Romano  - webmaster Alessandro Venditti

Contatore siti