Sculture e ceramiche del IV-III millennio a.C. in mostra ai Capitolini "Cicladi: capolavori di una civiltà Egea"
Riemergono dagli albori della storia, testimonianza di un’antichissima civiltà. Sono immagini femminili e maschili scolpite nel marmo, forme essenziali di incomparabile bellezza, nude e con le braccia serrate al petto. Le superfici lisce e nitide sono interrotte solo dall’indicazione dei seni o del sesso e da una linea per indicare il naso. "Cicladi: capolavori di una civiltà Egea", nella Sala degli Orazi e Curiazi dei Musei Capitolini fino al 26 febbraio, vede esposte per la prima volta in Italia le sculture realizzate nei periodi neolitico ed eneolitico, databili tra il 3200 e il 2000 a.C., nelle isole Cicladi, insieme con le splendide ceramiche che le accompagnavano nei corredi funebri. Le piccole sculture, però, sono state rinvenute anche in centri abitati, quindi la loro destinazione non dovette essere esclusivamente funeraria: forse venivano utilizzate anche nella vita quotidiana, magari per scopi rituali. L’esposizione, organizzata e promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma Sovrintendenza ai Beni Culturali, in collaborazione con il Ministero della Cultura e dall’Ambasciata della Repubblica Ellenica in Italia, è stata ideata dal direttore del Museo d’Arte Cicladica Nicholas Chr. Stampolidis. La generosità della signora Dolly Goulandris, presidentessa della Fondazione N. P. Goulandris del Museo d’Arte Cicladica di Atene, e del direttore del Museo Archeologico Nazionale di Atene, Nikolaos Kaltsas, ha favorito il prestito di alcune opere di inestimabile valore storico ed artistico appartenenti alle collezioni dei due prestigiosi Musei Ateniesi. Le circa quaranta opere in mostra possono essere considerate, nel loro splendore e nella loro rarità, tra le prime espressioni artistiche e figurative dell’intera civiltà occidentale, anticipando di secoli la splendida fioritura della scultura greca arcaica. "Questa mostra, piccola e tuttavia ricca di simboli ed attuale – scrive Stampolidis nell’agile e prezioso catalogo edito da Orion – Graphic Design & Printing Solution – viene alloggiata in una sala del Palazzo dei Conservatori dei Musei Capitolini, proprio nel luogo in cui è stata firmato il Trattato di Roma per l’Unione Europea; in questa maniera per la prima volta impone qui la sua presenza una delle più antiche civiltà d’Europa, risalente all’Età del Bronzo Antico, con opere la cui semplicità e la cui forza sono state invidiate da grandi artisti del XX secolo: Picasso, Moore, Brancusi, Modigliani". Fin dal XIX secolo gli studiosi si sono impegnati nell’interpretazione delle statuette, giungendo a risultati contrastanti: gli idoletti femminili sono stati identificati con la dea babilonese Astarte o con l’egiziana Iside. Qualcuno li riteneva bambole per bambini, altri concubine al servizio del defunto. Oggi si pensa che fossero oggetti di prestigio utilizzati nelle cerimonie che sottolineavano le fasi decisive della vita. |
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