Una grande mostra ai Mercati di Traiano svela una nuova archeologia Scoprire Roma Antica con la realtà virtuale Il visitatore può navigare in spazi artificiali e vedere ricostruzioni eseguite con le più avanzate tecnologie
Applicazioni di realtà virtuale, navigazioni negli spazi artificiali, ricostruzioni eseguite con le più avanzate tecnologie: tutto questo e molto di più è la mostra "Immaginare Roma antica", ai Mercati di Traiano fino al prossimo 20 novembre. L’archeologia entra in uno spazio tridimensionale e stereoscopico in cui immergersi e interagire, mentre il virtuale diventa museo narrativo del tempo e il passato si fa presente e vivo, popolato di suoni, colori, persone, paesaggi e architetture. L’esposizione - promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, Sovrintendenza ai Beni Culturali, dal Cnr, dalla Luiss, da Federculture, con il sostegno di Filas e il patrocinio dell’Unesco WHC e Virtual Heritage Network - affronta il problema della trasmissibilità culturale del passato attraverso l’archeologia virtuale e seleziona per i visitatori i più importanti progetti di ricerca e comunicazione a livello internazionale, con un percorso che si articola dall’Aula di testata nord al Grande Emiciclo dei Mercati di Traiano, attraverso le tabernae che ospitano le installazioni digitali.Varie sono le tematiche studiate, dalla città antica all’Impero romano, dagli ospiti speciali alla ricerca e alla sperimentazione. Non mancano spazi completamente immersivi, i teatri virtuali, dove ogni visitatore viene dotato di occhiali stereoscopici attraverso i quali può immergersi nello spazio cibernetico. Ogni installazione è dotata di strumenti di navigazione per muoversi negli spazi artificiali: camminare fra templi, piazze, paesaggi, palazzi, interrogare personaggi o scene dell’antichità. Un filmato introduttivo illustra l’aspetto degli edifici e la storia dei Mercati Traianei, raccontando il lungo "viaggio" dei frammenti marmorei, dalla dispersione al ritrovamento nel corso degli scavi, agli studi, alle ricomposizioni e al progetto del Museo. Con l’aiuto di immagini d’epoca e di splendidi disegni ricostruttivi, un’animazione porta dal panorama mozzafiato sui Fori, visibile da una delle finestre delle sale che ospiteranno il Museo dei Fori Imperiali di prossima realizzazione, alle demolizioni del Ventennio per l’apertura di via dell’Impero, alla visuale in epoca romana, "entrando" poi nella via Biberatica e mostrando uno dei momenti del cantiere di costruzione dei Mercati di Traiano. Un filmato presenta il lavoro che da alcuni anni la Sovrintendenza Comunale ai Beni Culturali sta portando avanti all’interno dei Mercati Traianei nel campo del rilievo, dello studio e della ricostruzione tridimensionale del monumento. Sono descritti i passaggi dai semplici disegni bidimensionali alle applicazioni di realtà virtuale, per la formulazione di ipotesi ricostruttive delle parti scomparse del monumento. Un filmato presenta l’applicazione, del tutto innovativa, del teorema matematico di Polya, scoperto nel XX secolo, a temi archeologici; infatti, la validità del procedimento risulta evidente dalla ricostruzione dei motivi geometrici che compongono i mosaici delle tabernae del Grande Emiciclo dei Mercati. Per l’esposizione sono stati selezionati circa 50 progetti tra i migliori al mondo, di computer grafica, multimedia, robotica e realtà virtuale ed abbracciano in modo multidisciplinare ampie porzioni del mondo antico. Roma è il fulcro della mostra con progetti e ricostruzioni che riguardano Colosseo, Foro Romano, Teatro di Pompeo, Domus Aurea, Palatino, Terme di Traiano, Mercati di Traiano. L’area extraurbana dell’Impero è rappresentata dall’Appia Antica, Pompei, Villa Adriana, il Teatro di Aspendos in Turchia, la città di Complutum in Spagna. Infine, non poteva mancare una parte con il Partenone, la Cappella degli Scrovegni, la ricostruzione virtuale della volta affrescata di Cimabue della Basilica di Assisi. In questo fantastico mondo virtuale i visitatori incontrano robot telecomandati intenti a monitorare opere d’arte e vengono proiettati in siti archeologici finora inaccessibili, confrontandosi con progetti di elevato contenuto tecnologico e culturale e interagendo in modo diretto con gli spazi virtuali. Le suggestioni dello spazio archeologico reale si coniugano con le illusorie presenze del mondo virtuale, senza mediazioni condotte dagli "addetti ai lavori", ma in un dialogo aperto con il pubblico. |
|