Antiche origini di un simbolo pasquale Per molti popoli l’uovo rappresentava la vita e la fertilità Nell’antica Roma, per ottenere dagli dei un buon raccolto, i contadini usavano seppellire nei campi delle uova dipinte di rosso. Simbolo della vita e della fertilità della terra, le uova racchiudono un segreto millenario che accomuna popoli e religioni diverse. Già in Egitto veniva loro attribuito un valore cosmico ed universale. I sarcofagi, ad esempio, erano considerati un guscio-involucro che proteggeva il corpo mummificato nel lungo viaggio dopo la morte. In Mesopotamia si credeva che l’Amore avesse avuto origine da un uovo. Astarte, la personificazione di questo nobile sentimento, era secondo la leggenda nata da un esemplare di straordinaria grandezza, rinvenuto dai pesci sul fondo del fiume Eufrate. Spinto a riva dalla corrente, era stato covato da una colomba, mostrando – solo al momento della schiusa - la sua meravigliosa "sorpresa". La Grande Madre Cibele, emersa nuda dal Caos, aveva diviso il mare dal cielo e sfregando tra le mani il vento del nord, aveva generato un serpente. L’animale si era poi congiunto a lei. Divenuta una colomba, Cibele aveva deposto l’uovo cosmico. Da quell’uovo, dopo che il serpente lo avvolse sette volte, ebbero origine tutte le cose. Pure il mito greco di Leda e il cigno ruota attorno alla simbologia dell’uovo, esempio di somma perfezione. La principessa venne a sua insaputa fecondata da Zeus, apparso sotto le mentite spoglie di un elegante uccello. L’unione originò due uova: in una erano i gemelli Castore e Polluce, nell’altra Clitennestra, moglie del re Agamennone, e Elena, la sposa di Menelao, tanto bella da scatenare la guerra di Troia. In un’antica leggenda indiana è narrato che fu un cigno a covare sulle acque l’uovo da cui ebbe origine il mondo. Come augurio di immortalità, uova dipinte sono state rinvenute anche a Cartagine e nelle necropoli etrusche. A Tarquinia, ad esempio, un defunto della Tomba delle Leonesse (fine del VI sec. a.C.), è rappresentato mentre tiene tra le dita un piccolo uovo bianco, immagine della vita oltre la morte. Per la cultura ebraica la sua superficie, perfetta e continua, rappresentava l’eternità della vita: per questo durante il banchetto non poteva essere spartito tra i commensali. La sua divisione avrebbe presagito la distruzione dell’esistenza. Il Cristianesimo accolse la simbologia dell’uovo sin dall’epoca di Sant’Agostino. E il suo significato mistico venne legato alla Resurrezione di Cristo. L’uovo divenne così l’immagine della rinascita e della vita oltre le tenebre del peccato. Pare che l’usanza di regalare le uova in occasione della Pasqua risalga al 1100, quando si diffuse la tradizione di benedirle e di offrirle in Chiesa la domenica di Pasqua. A trovare per primo un sorpresa nell’uovo fu invece Francesco I di Francia, che agli inizi del ‘500 ricevette un guscio con all’interno un’incisione su legno della Passione di Cristo. |
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