Conversazioni di Storia dell’Arte nel seicentesco Casino dell’Aurora

di Cinzia Dal Maso

Il seicentesco Casino dell'Aurora di Palazzo Pallavicini Rospigliosi, affrescato da Guido Reni, è tornato a fare da suggestivo scenario alle "Conversazioni di Storia dell'Arte", il ciclo di conferenze tenute da autorevoli storici e critici d'arte, promosso da Telecom nell'ambito di "Progetto Italia" e giunto quest’anno alla sua terza edizione.

Le "Conversazioni" ospitano, come ormai di consueto, studiosi illustri del calibro di Renato Barilli, Alvar González-Palacios, Cristina Acidini Luchinat, Philippe Daverio, Giovanni Romano, Francesco Negri Arnoldi, che è anche coordinatore scientifico dell’iniziativa. Non si tratta, però, di lezioni per soli esperti del settore, ma di una proposta di ascolto piacevole per tutti gli interessati all’arte e alla bellezza, che nelle precedenti edizioni ha ottenuto un vasto consenso di pubblico, con quasi 500 presenze in media. La partecipazione è gratuita, fino ad esaurimento posti. Occorre perciò prenotare ai numeri telefonici 06.36004500 oppure 06.3230077.

Le Conversazioni al Casino dell'Aurora, in via XXIV Maggio 43, si tengono alle 18,30. Il prossimo incontro è per domani, mercoledì 11 maggio, con Cristina Acidini Luchinat, Direttore dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che parlerà della "Storia del David: primo gigante di Michelangelo". La statua marmorea, oggi nella Galleria dell’Accademia di Firenze, rappresenta infatti il passaggio di Michelangelo Buonarroti (1475-1564) alla dimensione colossale in scultura. L’artista la realizzò dopo aver scolpito due capolavori assoluti, il Bacco del Museo Nazionale del Bargello e la Pietà Vaticana. Ottenuto da Firenze nel 1501 un blocco di marmo di Carrara, da tempo inutilizzato a causa della cattiva qualità, Michelangelo riuscì a liberare dalla pietra un "gigante" di quasi cinque metri che innovò il concetto proporzionale della figura umana, offrendo un canone inarrivabile per il nudo maschile. Il David segnò una svolta anche per quanto riguarda l’iconografia, trasformando la tradizionale immagine del pastorello biblico, adolescente che con la pietra scagliata dalla fionda sconfiggeva il gigante Golia, in un colosso dalle proporzioni virili, intento a progettare il lancio della pietra fissando il nemico con severa concentrazione. Un attento restauro ultimato nel 2004 ha operato una prudente pulitura dell’intera superficie, donando alla "pelle" marmorea maggiore omogeneità e luminosità.

Mercoledì 25 maggio sarà la volta dello storico dell’arte Philippe Daverio, che spiegherà "Che cos'è la Romanità". Mercoledì 8 giugno Giovanni Romano, ordinario di Storia dell'Arte Moderna all’Università di Torino, parlerà di "Caravaggeschi in Provincia".

L’ultimo incontro, mercoledì 15 giugno, avrà per tema "Come vestono le statue, ovvero il panneggio di Arianna". Sarà condotto da Francesco Negri Arnoldi, ordinario di Storia dell'Arte all’Università di Roma Tor Vergata.


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