Il Bernini interpretò la simbologia del "grande invito"

Il colonnato di San Pietro, un abbraccio di fede e arte

 

di Antonio Venditti

Per la storia dell’architettura italiana l’opera massima di Bernini è rappresentata dal colonnato di San Pietro: braccia immense del gran corpo della Basilica che, aperte verso il mondo, accolgono tutta la cristianità e la invitano a entrare nel luogo santo dove è custodita la tomba del pescatore di Galilea.

Numerosi furono i progetti che l’artista elaborò prima di giungere alla soluzione definitiva, espressione di profonda bellezza e genialità.

I primi studi per la sistemazione architettonico - monumentale della piazza risalgono al 1656 e dovettero tenere conto di due esigenze: la prima, di ordine liturgico, era data dalla piazza, considerata come luogo di attesa dei fedeli delle apparizioni papali dalla loggia delle benedizioni, necessariamente ben visibile da tutti i punti; la seconda, di ordine estetico, doveva richiamare l’attenzione dell’osservatore sulla cupola michelangiolesca, distraendolo dai difetti della facciata del Maderno, sproporzionatamente larga.

Dapprima, Bernini fu propenso per una soluzione a pianta rettangolare, sostituendola poi con un portico circolare ad arcate, per arrivare alla forma ovale, approvata da Alessandro VII, che il 28 agosto 1657 pose la prima pietra del grandioso colonnato, risolvendo secolari problemi urbanistici e costruttivi.

Nella sistemazione conclusiva di San Pietro, lo schema architettonico, secondo i dettami di Vitruvio, assume la proporzione del corpo umano, per cui testa corrisponde alla cupola della Basilica e le braccia aperte alle due esedre del portico. Concetti così espressi a Alessandro VII: "Le ali del Colonnato renderanno più impressionante l’altezza della facciata per il fatto che esse si comporteranno in suo confronto come due braccia in confronto del tronco".

Il Bernini si rivela nella realizzazione deI Colonnato di San Pietro interprete di precisi simboli, come documentano quattro disegni. Nel primo, è rappresentato San Pietro crocifisso con sulla testa come mitra la Cupola della Basilica, dalla cui cima parte la volta celeste che termina alle estremità della Croce. I piedi sono sovrapposti in modo da far scorgere le ferite dei chiodi. La volta del cielo termina ai colonnati con l’evidente scopo di mantenere la crocifissione in primo piano. Nel secondo disegno San Pietro è ancora crocifisso ma con l’avambraccio che si arrotonda, mentre il braccio si allunga come per abbracciare il mondo cattolico. Nel terzo disegno la Chiesa prende la forma della Croce sulla quale è Gesù con le braccia tese e le gambe divaricate. Ai suoi piedi è la volta del primo cielo.

Nel quarto disegno infine è raffigurata semplicemente la Croce ai cui piedi è lo "scannello" biblico da cui partono le braccia simili allo sviluppo del colonnato. Bernini aveva progettato anche un terzo colonnato, il così detto "terzo braccio", che avrebbe dovuto chiudere l’ellissi in corrispondenza della facciata della Basilica, ma non fu realizzato.

I colonnati, terminati nel 1667, sono costituiti da colonne di ordine tuscanico, disposte su quattro file, che creano tre gigantesche gallerie, precedute da monumentali ingressi arricchiti da timpani: propilei a pilastri al centro di ciascun emiciclo. Le colonne sopportano il fortissimo aggetto della cornice di coronamento a grossissimi dentelli, su cui Bernini fece collocare una serie di statue, di cui fece molti disegni e modelli, eseguite dai suoi allievi. L’insieme grandioso dei colonnati si richiama alle forme classiche, ma nello stesso tempo costituisce un’espressione della originale creatività del Bernini, che intendeva l’architettura come sviluppo di volumi e spazi. L’artista immaginò un primo spazio trapezoidale limitato da due ali divaricate verso la facciata e un secondo spazio ellittico, circondato dai colonnati. L’asse trasversale è segnato dall’obelisco e dalle due fontane. Le quattro file di colonne di ciascun colonnato sono allineate sui raggi provenienti da un centro visivo posto al di là delle fontane e segnalato in terra da una pietra circolare. Da quel punto sembra che vi sia una sola fila di colonne. I colonnati, costituiti da due cerchi che s’intersecano a maggior distanza dalle loro metà, costituiscono una ellissi che sembra nascere dall’allontanarsi, a tenaglia, delle due esedre, collegate strettamente alla massa unitaria della chiesa dai due bracci rettilinei. L’apertura di via della Conciliazione, avvenuta tra il 1936 e il 1950, ha cancellato la successione graduale degli effetti prospettici, offerti dalla piazza all’uscita dalle strade dei Borghi.


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