Mostra di incisioni al Palazzo della Fontana di Trevi Le immagini di Roma di Nolli, Vasi e Piranesi Esposte le opere dei tre grandi artisti del Settecento che fecero conoscere le bellezze dell’Urbe al mondo intero
Per secoli l’aspetto di Roma e dei suoi monumenti è stato diffuso in tutto il mondo dalle stampe che valenti artisti realizzavano nelle varie tecniche dell’incisione, come il bulino, la puntasecca o l’acquaforte. A tre grandi incisori del Settecento è dedicata la mostra "Nolli, Vasi e Piranesi. Immagine di Roma Antica e Moderna", curata da Mario Bevilacqua, realizzata dall’Istituto Nazionale per la Grafica e dal Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma presso l’Accademia Nazionale dei Lincei. Prestigiosa è la sede espositiva, i monumentali ambienti del Palazzo della Fontana di Trevi, in via Poli. La mostra vuol essere un omaggio a Giovan Battista Nolli, forse il maggiore cartografo europeo del XVIII secolo, autore della prima pianta di Roma, misurata e rappresentata con l’esattezza scientifica che caratterizzerà la cartografia moderna. Il percorso espositivo ripercorre anche il suo ruolo di maestro del giovane Giovan Battista Piranesi, in un momento cruciale per la civiltà urbana europea, che vedeva il trionfalismo della cultura barocca cedere al rapido avanzare del pensiero illuminista. Roma stava diventando una metropoli, un centro internazionale di cultura scientifica e artistica. Proprio grazie all’impresa della "Nuova Pianta di Roma" di Nolli, pubblicata nel 1748 e immediatamente accolta con enorme successo, la città raggiunse improvvisamente una posizione di avanguardia, affermandosi in Europa come modello di una nuova concezione di capitale moderna. Il prototipo della "Nuova Pianta di Roma", vera e propria nuova icona della città e monumento della moderna immagine urbana, continuerà ad influenzare tutta la cultura europea, arrivando a porsi come prototipo per la rappresentazione della megalopoli contemporanea. "La prodigiosa esattezza della ‘Nuova Pianta di Roma’ del Nolli, riconosciuta da tante testimonianze – ricorda Marcello Fagiolo – nel suo contributo al Catalogo della Mostra – è tanto più apprezzabile se si riflette sull’enorme superficie del territorio urbano ed extraurbano rilevato dal Nolli e sul limitato tempo in cui il lavoro si svolse (ridotto, a quanto sembra, a soli 22 mesi anziché a 7-8 anni come si riteneva in precedenza). La ‘Nuova Pianta di Roma’, con la sua messe di informazioni stratigrafiche, rappresenta una ‘sezione storica sincronica della città barocca nel momento del suo massimo splendore’ e per di più si pone come ‘base per la definizione di un catasto urbano’, come effettivamente avverrà nell’Ottocento". La pianta del Nolli e la produzione di Piranesi, che dell’opera del maestro subì la forte influenza, sono il fulcro attorno a cui viene ricostruita un’intera stagione culturale di cui l’Italia rappresenta il punto nevralgico, crocevia di percorsi ed esperienze nell’Europa dell’Illuminismo. Tra le opere esposte nel Palazzo della Fontana di Trevi fino al 7 febbraio 2005, dipinti, disegni, incisioni, matrici calcografiche, volumi a stampa e manoscritti, strumenti scientifici. Sezioni specifiche sono state dedicate alla formazione del Nolli e alla produzione catastale italiana del Settecento, forse la più rilevante a livello europeo dai primordi lombardi alla grande stagione napoleonica; alla pubblicazione della "Nuova Pianta di Roma"; alla formazione del Piranesi e al suo apprendistato con Giovan Battista Nolli e Giuseppe Vasi; alla produzione cartografica di Piranesi, alla sua fascinazione per la topografia dell’Urbe antica e contemporanea, ai suoi rapporti con il vedutismo, alle sue visioni utopistiche. Una sezione speciale è stata riservata alla figura dell’incisore vedutista Giuseppe Vasi, di cui l’Istituto Nazionale per la Grafica ha recentemente acquisito sul mercato statunitense – dalla libreria antiquaria Martayan Lan New York - l’eccezionale fondo di 100 matrici calcografiche delle "Magnificenze di Roma antica e moderna", presentate per la prima volta nella sede di via Poli. Tale acquisizione "ha parzialmente colmato la pressoché totale assenza della raccolta della Calcografia – oggi settore dell’Istituto Nazionale per la Grafica – delle opere realizzate da Vasi tra il 1745 e il 1765", come scrive Anna Grelle Iusco. Argomento della sezione conclusiva è la fortuna della "Nuova Pianta di Roma" di Nolli e delle opere di Piranesi nella rappresentazione della metropoli contemporanea in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. |
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