Le banche nell’antica Roma

Erano tutelate dal dio dei ladri

di Annalisa Venditti

Come i nostri progenitori investivano i loro soldi? Grazie ai banchieri, figure professionali che, sembra strano, ma nell’antica Roma avevano il loro da fare. Gli uffici si trovavano sparsi per le vie della città e succursali altrettanto efficienti erano localizzate un po’ per tutto l’Impero. Gli uomini in affari e i commercianti sapevano bene quanto potesse essere pericoloso tenere nelle proprie botteghe o, peggio, in casa tutti i loro guadagni. Meglio affidarli a degli specialisti nel settore finanziario che, con buoni interessi, potevano accrescere il capitale.

Ma esistevano pure i cosiddetti banchieri "di vicinato", specializzati in piccoli prestiti a breve scadenza. In che modo tutelavano i loro interessi? Con un pegno, per altro ammesso dalla legge, che veniva loro dato appena elargivano la somma di denaro richiesta. Ogni professione a Roma aveva il suo nume tutelare. A favore dei banchieri non depone, forse, che per loro venisse eletto il dio Mercurio. L’alata divinità, per inciso, era anche "il santo protettore" dei commercianti e dei ladri.

L’argomento è stato approfondito sabato nel corso dell’Intervista possibile di "Questa è Roma!", la trasmissione ideata e condotta da Maria Pia Partisani, in onda ogni sabato mattina, dalle 11.00 alle 12.00 su Nuova Spazio Radio (88.150 MHz).

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