Un ritratto di Cesarione
al Museo
Nazionale Romano
Ora anche Cesarione, il figlio che Giulio
Cesare ebbe dalla bella Cleopatra, ha un volto. A scoprirlo è stato, in questi
giorni, il professor Paolo Moreno, docente di Archeologia e Storia dell’Arte
greca e romana all’Università degli Studi di Roma Tre. E c’è di più. Secondo lo
studioso, nel Museo Nazionale romano sarebbe conservata una copia marmorea della
sua statua-ritratto.
Nato ad Alessandria d’Egitto il 23 giugno del 47 a.C., Cesarione era giunto a
Roma, insieme alla madre, l’anno successivo.
Vi rimase fino alla morte di Cesare, avvenuta nel 44 a.C. Tornato in Egitto, era
stato poi nominato correggente insieme a Cleopatra, assumendo il titolo di
Tolomeo XV Cesare. Discendente dei Faraoni, erede di Alessandro Magno, visto che
l’Egitto era l’ultimo dei regni ellenistici derivati dal dominio del grande
macedone e figlio di Giulio Cesare, il giovane addensava in sé uno straordinario
potere simbolico e politico. Ecco perché Ottaviano, ancor prima di diventare
Augusto, decise di eliminarlo: era un pericolosissimo concorrente per la sua
ascesa al potere.
Cleopatra, sapendo che il figlio era in serio pericolo di vita, lo aveva
allontanato dalla corte. Il diciassettenne stava proprio cercando una via di
fuga quando venne raggiunto dai sicari di Ottaviano, che misero fine alla sua
breve vita. Insomma, fu un vero e proprio omicidio di Stato.
L’identificazione del professor Moreno si basa sul confronto tra la scultura del
Museo Nazionale Romano ed una straordinaria statua in bronzo, rinvenuta a Creta
ed oggi al Museo Archeologico di Hiràklion. Le statue presentano il medesimo
panneggio delle vesti. Siccome il bronzo conserva ancora la testa, il professor
Moreno ha stabilito un sensazionale paragone con i ritratti noti di Cesare,
primo fra tutti quello conservato a Berlino.
“La larghezza della bocca e dei solchi delle guance – spiega lo studioso - è la
stessa e in entrambi i ritratti, gli zigomi sono molto alti e l’apertura
dell’occhio è stretta ed allungata. Decisivo per stabilire la somiglianza tra i
due soggetti è stato l’impianto delle rughe: l’accanimento dell’artista nel
caricare il ritratto di un ragazzo con queste caratteristiche fu proprio
determinato dalla volontà di fornire a chi lo guardava l’impronta del padre”.
Insomma, lo spettatore doveva capire immediatamente che si trovava dinanzi al
ritratto del figlio del grande Giulio Cesare.
“Non a caso – continua il prof. Moreno - lo storico Svetonio ricordava che
secondo alcuni testimoni Cesarione era assolutamente simile al padre e
nell’aspetto e nel portamento”.
Di questa importante scoperta si è parlato anche nel corso dell’Intervista
possibile di “Questa è Roma”, la trasmissione ideata e condotta da Maria Pia
Partisani, in diretta ogni sabato dalle 9.30 alle 11.00 su Nuova Spazio Radio
(88.150).
di
Annalisa Venditti
16 marzo 2004 |