S. Maria Antiqua al Foro Romano: una Chiesa "aperta per restauri"

di Annalisa Venditti

Quest’anno il Natale di Roma si può festeggiare anche con una visita a Santa Maria Antiqua, la prima Chiesa del Foro Romano, finalmente aperta al pubblico.

L’edificio di culto, sorto nel VI sec. d.C. sulle strutture di un complesso architettonico riferibile all’imperatore Domiziano (81-96), è a tutti gli effetti l’unico "santuario" a Roma della pittura medievale greca.

Al suo interno sono conservati affreschi di inestimabile valore, dipinti in un arco temporale che va dalla metà del VI alla metà del IX sec. d.C.

Sono testimonianze uniche nel loro genere, in grado di restituirci una significativa eco della coeva produzione pittorica orientale, andata perduta sotto i feroci colpi del movimento iconoclasta, avverso alla produzione di immagini religiose.

Col sopraggiungere di una colonia di monaci basiliani in fuga da Bisanzio, lo spazio (probabilmente vestibolo monumentale dei Palazzi del Palatino e sede del corpo di guardia della residenza imperiale) venne "convertito" al culto della Vergine. Da quel momento diversi Pontefici si impegnarono nella decorazione pittorica del monumento.

All’interno della Chiesa è ancora visibile la celebre "parete palinsesto". Sull’intonaco, come in un antico e prezioso manoscritto, sono leggibili ben sette strati pittorici sovrapposti. L’affresco più antico, databile al 540 circa, rappresenta "Maria madre di Dio fra gli angeli". E’ la prima immagine a noi nota della Vergine Regina, immortalata nelle sofisticate vesti di una Basilissa, cioè di una sovrana. Al 565-578 sarebbe invece riferibile l’ "Annunciazione" con il cosiddetto "Angelo bello", dipinta subito dopo l’apertura dell’abside e il definitivo utilizzo della struttura architettonica come Chiesa.

Santa Maria Antiqua può essere considerata la "Pompei" bizantina della pittura altomedievale. Il suo tesoro è infatti rimasto "sigillato" e sepolto per ben dieci secoli. A svegliarla da un sonno secolare fu, agli inizi del secolo scorso, l’archeologo Giacomo Boni. Completamente interrata, in seguito ad una frana dell’847, la Chiesa conservava al suo interno duecentocinquanta metri quadri di affreschi.

Chiusa al pubblico dal 1980 per problemi conservativi, poiché circa il 60% delle pitture era staccato dal suo supporto, la Chiesa è da tre anni al centro di mirati interventi di restauro. I fondi sono stati messi a disposizione dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, dalla Samuel H. Kress Foundation e dal World Monuments Found. Il finanziamento dell’ultima parte dei lavori sarà attuato anche grazie all’apertura straordinaria del monumento, con visite guidate di archeologi (per informazioni e prenotazioni: Pierrecci, tel. 06.36967700), previste fino a tutto il mese di maggio. La storia di S. Maria Antiqua è stata al centro dell’ "Intervista possibile" di "Questa è Roma!", la trasmissione di Nuova Spazio Radio (88.150) condotta da Maria Pia Partisani, in diretta ogni sabato mattina dalle 9.30 alle 11.00.

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