Il cinema raccontato da Tazio Secchiaroli

Una mostra alle Scuderie Aldobrandini di Frascati sul fotografo della "Dolce Vita"

di Cinzia Dal Maso

L’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Frascati, in collaborazione con l’Archivio Tazio Secchiaroli, ha promosso la mostra "Storie di cinema di Tazio Secchiaroli" - un omaggio al primo fotoreporter di cinema nella storia italiana della fotografia - fino al 2 maggio alle Scuderie Albobrandini di Frascati, in piazza Marconi 6.

Dopo aver immortalato con i suoi scatti non solo la Roma del dopoguerra, ma soprattutto gli attori che, negli anni della "Dolce Vita", animavano via Veneto, Secchiaroli aveva varcato i cancelli di Cinecittà, su invito di Federico Fellini, scoprendo la sua "vocazione" di "cronista" della vita degli studi cinematografici, di quel mondo sempre al limite tra realtà e finzione.

La mostra, curata da Giovanna Bertelli con il Patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma e del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, guida il visitatore attraverso il percorso fotografico dell’autore, dall’inquadratura agli scatti presenti su ogni singolo provino, fino alla scelta della foto da stampare. Si possono conoscere gli scatti dai set di "Blow Up" di Michelangelo Antonioni, di "8 e ½" di Federico Fellini, di "Cleopatra" di Joseph L. Mankiewicz con le foto, oltre che di Richard Burton e Liz Taylor, dei centurioni romani durante una pausa che fumano o leggono il giornale, de "La decima vittima" di Elio Petri con Ursula Andress, di "Per qualche dollaro in più" di Sergio Leone con Cinecittà trasformata in uno sperduto west e con Clint Eastwood protagonista, di "Una giornata particolare" di Ettore Scola, de "I girasoli" di Vittorio De Sica e de "La moglie del prete" di Dino Risi. Molte le foto di Sofia Loren, vissuta per lunghi anni ai Castelli Romani, della quale Secchiaroli è stato per trent’anni il fotografo personale.

Nelle seicentesche Scuderie Aldobrandini del Comune di Frascati è stato così allestito, in una sorta di quinta cinematografica, un immaginario set. Il visitatore può avere un’idea di come lavorava Secchiaroli, esaminando i 36 scatti presenti su ogni negativo stampato, sui quali si possono leggere le annotazioni del fotografo, dei registi, degli attori che di volta in volta hanno scelto le inquadrature a loro più congeniali.

Per ognuna delle otto "storie di cinema" presenti nella mostra è stata isolata dal negativo una striscia con sei fotogrammi, stampata in grande formato.

Sono anche esposte tre delle mitiche macchine fotografiche di Secchiaroli, una Leica del 1952, la storica Rolleiflex - la macchina tipica del paparazzo anni ’50 - e una Nikon F.

Sono inoltre proiettati alcuni filmati in collaborazione con "Rai Teche", che vedono protagonista Secchiaroli.

Il catalogo Tazio Secchiaroli - Storie di Cinema è edito da Contrasto.

La mostra è aperta il martedì e il venerdì dalle 10.00 alle 18.00, il sabato, la domenica e i festivi dalle 10.00 alle 19.00. Biglietto: intero 5,16 euro, ridotto 2,58 euro. Per informazioni telefonare al n. 06.9417195

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