Carlo Goldoni a Roma: ieri come oggi Le avventure di un veneziano nei teatri della città eterna
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Il 23 novembre del 1758 Goldoni giunse a Roma su invito del cardinale Carlo Rezzonico, nipote del papa veneziano Clemente XIII. L’alto prelato lo aveva voluto nella città eterna perché mettesse in scena alcune delle sue commedie nel Teatro Tordinona, proprietà della Camera Pontificia. A Roma alloggiò "presso un ottimo abate" in un appartamento centralissimo, con l’agio di poter utilizzare per i suoi spostamenti una carrozza messa a disposizione dall'ambasciatore veneziano, il conte Piero Correr. Durante il suo soggiorno frequentò cardinali, principi, ministri e venne ricevuto in udienza privata dal Papa, dimenticandosi (pare) il tradizionale "bacio della pantofola". "La bella vita romana" fu, però, adombrata dall’obbligo di allestire spettacoli esclusivamente con Compagnie teatrali di soli uomini, poiché le attrici erano bandite in tutte le terre soggette al potere temporale dei papi. Una dura limitazione che Goldoni dovette accettare di buon grado, come, del resto, la Compagnia di comici napoletani, cui fu costretto ad affidare, al Tordinona, "La vedova spiritosa". Abili soltanto nell' improvvisazione, ma assolutamente negati nelle commedie di carattere, gli interpreti mal si destreggiarono nel testo. L'insuccesso fu tale che Goldoni dovette fuggir via di nascosto dal teatro per evitare gli insulti e le percosse della platea infuriata che, a gran voce, chiedeva l’entrata in scena di Pulcinella e delle sue farse. Da quel momento decise di offrire all’impreparato pubblico romano quel che voleva: solo brevi lazzi, allestiti fra una pulcinellata e l'altra. Miglior sorte toccò, invece, alla "Pamela", messa in scena al Teatro Capranica. L’opera fu apprezzata a tal punto che Goldoni dovette presto scrivere il seguito: la "Pamela maritata". Ed è proprio un omaggio a Goldoni quello che la Compagnia Venturini-De Vita propone in maggio al Teatro de’ Servi (via del Mortaro, 22). In cartellone ci sarà, infatti, da martedì prossimo e fino al 16 maggio, "La vedova scaltra", mentre per i ragazzi delle scuole sono previste, tra l’altro, di mattina recite de "La locandiera". "Bisogna guardare ai classici - spiega il regista ed attore Franco Venturini – senza cadere nell’errore di cristallizzarli in vuoti cliché. Goldoni è stato un innovatore, ma va comunque considerato figlio dei suoi tempi. Lo spirito sagace delle sue opere, ancora influenzate dalla Commedia dell’Arte, troppo spesso è stato canonizzato in forme stereotipate. Sono atmosfere incipriate che non hanno nulla a che vedere con opere nate essenzialmente per intrattenere e far divertire il pubblico". Due biglietti per assistere agli spettacoli saranno dati in omaggio a chi risponderà esattamente alle domande di cultura romana che Maria Pia Partisani rivolgerà, ogni sabato mattina dalle 9.30 alle 11.00, su Nuova Spazio Radio (88.150) agli ascoltatori di "Questa è Roma!". |
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