Venne inaugurato nel 1910 alla presenza del sindaco Nathan

Un Giardino Zoologico per Roma Capitale

Fu ideato da Karl Hagenbeck, riproducendo ambienti naturali per dare agli animali apparenti condizioni di libertà

 

 

di Antonio Venditti

Dalla fine dell’Ottocento, insigni naturalisti sostenevano l’importanza dei Giardini Zoologici: in Europa se ne contavano una settantina, in Italia nessuno.

Il Giardino Zoologico di Roma trae origine, all’inizio del secolo scorso, da un piccolo serraglio presso il Giardino del Lago nella Villa Umberto, l’attuale Villa Borghese.

La Giunta Capitolina, nella seduta del 7 dicembre 1907, manifestò la volontà di destinare un’area di questa Villa, libera da vincoli artistici, per un Giardino Zoologico. Per cui Riccardo Villanis e Ettore Ferrini, dopo essersi assicurata la collaborazione tecnica di Karl Hagenbeck di Amburgo, proposero al Comune l’istituzione a Roma, mediante una Società anonima, di un grande Giardino Zoologico, chiedendo la zona di Villa Umberto, denominata “la campagna", 11 ettari, da sempre adibiti a scopi agricoli.
Il 9 luglio 1908 si arrivò a un compromesso tra i promotori e il Comune, che avrebbe ceduto gratuitamente ad una società anonima per azioni, con capitale non inferiore ad un milione di lire, per la durata di 45 anni, la zona di terreno richiesta. Inoltre, alla società sarebbe stato versato un contributo annuo di 20.000 lire, con facoltà di riscattare il Giardino Zoologico dopo il ventesimo anno di esercizio. Nel caso che la concessione fosse mantenuta per 45, anni il Comune, alla scadenza, sarebbe entrato possesso di tutte le costruzioni, opere, piantagioni, avendo anche il diritto di prelazione sugli animali ad un prezzo stabilito da un collegio arbitrale. La Società, dal canto suo, si impegnava a costruire un Giardino Zoologico grandioso, razionale, con una varietà e rarità di animali, che avrebbe “lasciato indietro di gran lunga i giardini zoologici di Parigi e Berlino”, superando persino quello di Stellingen (Amburgo), costruito dallo stesso Hagenbeck, riproducendo ambienti naturali e realizzando alloggiamenti tali da fornire agli animali apparenti condizioni di libertà e abolendo, dove possibile, inferriate e recinzioni. Era garantita la massima sicurezza per il pubblico.

Da questi presupposti prendeva vita il Giardino Zoologico di Roma, a cui si associava l’idea di collegare anche una pregiata raccolta di piante caratteristiche provenienti dalle diverse parti del mondo.

Si formò un Comitato per la costituzione della Società presieduta dal barone Giorgio Sonnino, senatore del Regno, mentre a Hagenbeck fu affidato il progetto tecnico, che illustrò il 12 novembre 1908 al Collegio Romano.

Il 18 marzo 1909 la “Società Italiana del Giardino Zoologico di Roma” annunciava al sindaco Ernesto Nathan la propria costituzione. La convenzione definitiva con il Comune venne redatta l’8 maggio successivo. Presero l’avvio i lavori. Per la costruzione delle rupi l’Hagenbeck si avvalse dell’opera dell’ing. Eggenschwiller, per l’ingresso del Giardino dell’ing. Barluzzi. Alla fine di ottobre del 1910 le opere erano terminate.

Il 2 novembre, dopo otto giorni di viaggio in treno da Amburgo, i carri trasportarono gli animali destinati a popolare i settori del Giardino, tra l’enorme impressione dei romani.

Al barone Sonnino dimissionario era succeduto alla presidenza della Società il principe Francesco Chigi della Rovere. Direttore del Giardino Zoologico veniva nominato lo zoologo tedesco Teodoro Knottnerus-Meyer.
L’inaugurazione avvenne il 5 gennaio 1911 con la partecipazione delle autorità governative e comunali, guidate dal sindaco Nathan, e del prefetto Anarratone.

La vita dello Zoo nei primi anni vide un notevole concorso di pubblico. Con il sopraggiungere della guerra, la situazione gradualmente peggiorò, tanto che intervenne l’Amministrazione Comunale, presieduta dal sindaco, principe Prospero Colonna. A partire dal 20 novembre 1917, la gestione del Giardino Zoologico, diventato “Servizio in Economia” del Comune di Roma, cominciò a presentare varie difficoltà, per cui avanzò l’idea di costituire un’azienda municipalizzata, che si risolse con la deliberazione del 24 febbraio 1926. Il primo Presidente della Azienda fu il barone Alberto Fassini. Alla direzione del Giardino venne chiamato Lamberto Crudi ed a capo del servizio tecnico lo zoologo Giuseppe Lepri.

Il periodo aziendale, che durò fino al 1936, segnò la fase di massimo sviluppo del Giardino Zoologico. Quando nel 1930 al barone Fassini subentrò quale Commissario dell’Azienda il conte Guido Suardi, le condizioni del Giardino Zoologico richiedevano una decisa azione di sviluppo e ampliamento a cui si univa l’opportunità di costituire un Museo Civico di Zoologia per dare una risposta alle esigenze della cultura naturalistica.

L’ampliamento di oltre 9 ettari vide la ridistribuzione degli impianti e il raggruppamento delle varie specie secondo precisi criteri di zoologia sistematica. Nella località detta “montagnola”, secondo il progetto di trasformazione dell’architetto De Vico, verso il Parco dei Daini, furono dislocati il rettilario, le uccelliere coperte, una grande voliera, nonché sessanta voliere minori e numerosi recinti per l’ostensione dei mammiferi di piccolo taglio. Nel passaggio tra la vecchia e la nuova zona fu sistemato l’acquario tropicale di acqua dolce.

Il primo nucleo del Museo di Zoologia, sorto nel 1932, a seguito di una Convenzione con l’Università di Roma, ebbe un intenso sviluppo, tanto che dopo quattro anni dalla fondazione si rese necessario il suo ampliamento.

L’inaugurazione dei nuovi impianti avvenne nel maggio del 1935.

Nel 1937 il Giardino Zoologico fu di nuovo ordinato a Servizio in economia del Comune. Negli anni seguenti furono studiati altri progetti, interrotti però dallo scoppio della seconda guerra mondiale, per cui ad una gestione precaria si accompagnò una decadenza sempre più evidente sebbene venissero ristrutturati o costruiti interi settori.

Nel 1970 fu necessario chiudere il Rettilario. Il progetto di riqualificazione durò ben 9 anni e la nuova struttura venne inaugurata nel 1983.
Nel 1994 prese vigore l'idea di trasformare il Giardino Zoologico in Bioparco nel tentativo di frenare la continua perdita nella sua gestione. Tre anni dopo ne venne realizzato il masterplan, redatto dalla Fondazione Gilman. Nell'aprile del 1998 nacque formalmente la Società Bioparco S.p.A. a capitale misto.


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