UN BARBIERE "ARCHITETTO"

Lo ricorda Fontana di Trevi

Come i più famosi edifici barocchi di Roma, anche Fontana di Trevi è legata ad aneddoti e curiosità che ne hanno accompagnato fin dall’inizio la costruzione.

di Cinzia Dal Maso

 

Dal 1732, anno in cui cominciarono i lavori, il suo architetto Nicola Salvi era solito recarsi presso un barbiere, la cui bottega si trovava al piano terra del palazzo Castellani, in via della Stamperia, proprio davanti al fianco destro della Fontana. Era questi un tipo pedante e invadente che non tralasciava occasione per formulare critiche al Salvi sull’andamento dei lavori e illustrare noiosamente proposte alternative. Un vero tormento per il Salvi, che decise di precludergli la vista del cantiere dalla sua bottega, facendo costruire sulla balaustra della Fontana un grande vaso, subito indicato dal popolo come "Asso di coppa" per la somiglianza alla corrispondente carta da gioco, secondo altri semplicemente un allusivo recipiente per il sapone da barba.

La leggenda trova un certo fondamento nello stesso Salvi, che nel descrivere la sua opera, a proposito di "un rustico balaustro", parla di due punte di scogli, "una delle quali maggiore dell’altra, si vede parte restarsi nella sua rozzezza, e parte scherzosamente intagliata a guisa di Vaso…"

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