Al centro di largo di
Torre Argentina, nel cuore del Campo Marzio, si trova una delle più
suggestive aree archeologiche di Roma, con quattro templi di epoca
repubblicana. Dietro i due edifici centrali, un grande podio in
blocchi di tufo è tutto ciò che resta della Curia di Pompeo,
tristemente famosa per essere stata teatro dell’uccisione di Cesare.
Un luogo, dunque, veramente importante: si può dire che la Storia si
aggiri tra queste pietre. Ma chi si affaccia sulle antiche rovine,
le scoprirà popolate da nuovi abitanti, i membri di una grande
colonia felina, che, quasi consapevoli della nobiltà della loro
casa, si stiracchiano altezzosi o si sdraiano pigramente sotto i
tiepidi raggi del sole autunnale, assistiti con amore da un
silenzioso esercito di volontarie. Sono anonime le "gattare"
dell’Argentina, ma se qualcuno volesse controllare i loro
"pedigree", vi scoprirebbe non poche blasonate e molte
rappresentanti della "Roma bene". Non è raro vedere signore in
eleganti abiti "griffati" raccogliere con noncuranza poco profumati
"ricordini" dei loro amici a quattro zampe. Del resto Anna Magnani,
anche quando era all’apice del successo, non disdegnava di scendere
dal suo appartamento a due passi dalla piazza nelle prime ore del
mattino, magari in ciabatte, per portare da mangiare ai "suoi"
adorati mici.
I circa 250 gatti
dell’Argentina sono tutti trovatelli. Alcuni di loro hanno alle
spalle storie tristissime, fatte di abbandoni, di sevizie, di
mutilazioni, di cattiverie ingiustificate e, naturalmente, cercano
famiglia.
Non tutti, però,
possono ospitare un animale in casa ed alcuni gatti non sono in
condizione di lasciare questa piccola isola felice dove hanno
trovato un po’ di serenità. E’ sempre possibile, comunque, andare a
trovare le volontarie di largo Argentina per lasciare un piccolo
contributo in denaro, indispensabile alla sopravvivenza della
colonia, o adottare un gatto a distanza.