Da largo Sant’Elena a piazza
della Libertà
Il
monumento romano a Pietro Cossa
Il 30 agosto del 1881, in una stanza
dell’albergo Giappone di Livorno, moriva un grande romano, Pietro
Cossa, patriota e drammaturgo. I funerali si tennero a Roma il 2
settembre, con rito massonico, suscitando le vive critiche della
stampa clericale.
Mentre si costituiva un comitato per raccogliere i fondi necessari
all’erezione di un monumento, Roma onorava il suo poeta in vari
luoghi della città. Già nel primo anniversario della morte si
collocavano la lapide di via del Governo Vecchio 14, dove Cossa era
nato il 25 gennaio 1830, e un busto al Pincio, eseguito da Giulio
Moschetti. Il 15 ottobre del 1882 veniva posta un’altra lapide sulla
facciata di una casa in vicolo della Torre 16, a Trastevere, in cui
Cossa aveva abitato per alcuni anni. Purtroppo perduto è il busto
eseguito da Ettore Ferrari per il demolito Caffè Cossa, presso il
teatro Valle, mentre una terza lapide, che il Circolo anticlericale
del rione Ponte voleva collocare sull’ultima dimora di Cossa, in via
di Monte Giordano, sembra non sia stata mai realizzata.
Per il monumento fu necessario bandire sei concorsi. Alla fine
risultò vincitore Adolfo Sanguinetti, che aveva raffigurato il poeta
in atteggiamento pensoso, forse tutto preso dalla composizione di un
dramma, con la fronte corrugata e la mano destra infilata nella
giacca. Il 30 dicembre 1889 la commissione esecutiva appositamente
istituita e capeggiata da Ettore Ferrari stipulò il contratto con
Sanguinetti. Due anni più tardi la statua in bronzo risultava fusa e
pronta per la collocazione. C’era ancora il problema del basamento,
per il quale i fondi raccolti non erano sufficienti. La commissione
chiedeva l’intervento economico del Comune, che sembrava
temporeggiare. Forse però le titubanze del Campidoglio erano legate
alla collocazione richiesta con insistenza per l’opera dalla
commissione: il piazzale del Collegio Romano. Il pensiero della
statua di un anticlericale proprio davanti all’ex collegio dei
gesuiti, da cui tra l’altro il quindicenne Cossa era stato cacciato
per i suoi sentimenti di italianità, destava un certo imbarazzo.
Alla fine il monumento fu inaugurato il 27 settembre del 1895, ma in
territorio, per così dire, neutro: in largo Sant’Elena, di fronte al
teatro Argentina, dove rimase fino al 1926, quando fu rimosso
durante le trasformazioni urbanistiche dell’area e spostato in una
sorta di deposito all’aperto, presso le mura Aureliane, tra porta
San Paolo e porta San Sebastiano. Solo nel 1962 fu posto
nell’attuale sistemazione, in piazza della Libertà.
di
Cinzia Dal
Maso
11
maggio
2022
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