San Pietro in Montorio:
il segreto di un bunker
Sul Gianicolo, a piazza San Pietro in Montorio,
terrazza mozzafiato affacciata sul panorama romano, si nota un
curioso manufatto in cemento a forma di fungo. Si tratta della
copertura del condotto d’areazione di un bunker antiaereo della
seconda guerra mondiale, scavato nelle viscere della collina per
dare riparo - in caso di bombardamenti anglo americani - agli
abitanti di Trastevere. Era stato realizzato tra il 1942 e il 1943,
ma se ne era quasi persa la memoria, fin quando nel 2016 Lorenzo
Grassi, con altri membri dell’Associazione Sotterranei di Roma, non
lo ha esplorato, rivelandone i segreti. Aveva due accessi, oggi
entrambi murati, uno in via Goffredo Mameli, dove oggi è un’officina
per moto, e l’altro in vicolo del Cedro, all’angolo con via della
Frusta. Per accedere al sotterraneo, lungo circa duecento metri e
rivestito in mattoni, è stato necessario calarsi dal condotto di
areazione, fino a una profondità di oltre 23 metri.
Si è potuto appurare che per realizzarlo non era stato necessario
effettuare nessun rinforzo in cemento, perché la sua solidità era
garantita dalla compattezza del terreno tufaceo e dalla notevole
profondità. Sono stati trovati diversi ambienti separati da soglie,
che contenevano ancora alcuni oggetti: molte scarpe, un cappello e
perfino delle boccette di cosmetici e medicinali.
Attualmente il rifugio non è aperto al pubblico, ma una volta
stabilito se si tratti o no di un’area demaniale e ottenuti i
necessari permessi, si potrebbe rendere visitabile, magari
trasformandolo in museo, ripristinando l’accesso da vicolo del
Cedro.
di
Cinzia Dal
Maso
11
maggio 2019
© Riproduzione Riservata
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