Menotti Garibaldi a Palazzo
Valentini
A Palazzo Valentini, nella sala Placido
Martini, una grande lapide di marmo scolpita da Giuseppe Tonnini
ricorda uno dei più famosi presidenti del Consiglio Provinciale di
Roma, Menotti Garibaldi, figlio primogenito dell’eroe dei due Mondi,
nato a Mostardas, in Brasile, il 16 settembre 1840. La lapide
sottolinea il valore di Menotti sui campi di battaglia e il suo
impegno nella bonifica di terre sterili. Sui lati sono due gruppi a
tutto tondo. In quello di sinistra si vede un garibaldino affiancato
da una vittoria alata, mentre a destra ci sono un contadino con la
falce e una figura femminile con in mano delle spighe di grano,
personificazione dell’agricoltura. L’iscrizione è sovrastata da un
medaglione con il ritratto a mezzo busto di Menotti, che era un
personaggio di un certo rilievo nella Roma di fine Ottocento: aveva
partecipato con il padre alla spedizione dei Mille ed era stato
decorato con una medaglia d’oro per il valore di cui aveva dato
prova a Bezzecca nel 1866. L’anno seguente aveva preso parte alla
campagna dell’Agro romano, quindi a Digione, nel dicembre del 1870,
si era battuto da prode.
Dopo l’unità nazionale fu deputato per otto legislature e nel
settembre del 1902 fu eletto presidente del Consiglio Provinciale di
Roma. Con questo ruolo accolse a Palazzo Valentini, il 28 gennaio
del 1903, i sovrani Vittorio Emanuele III ed Elena di Montenegro, in
occasione dell’inaugurazione della statua di Umberto I, opera di
Giulio Tadolini.
Si spense il 22 agosto di quello stesso anno, per una forma
particolarmente aggressiva di malaria.
di
Antonio
Venditti
23
maggio 2019
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