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Due mostre a Roma nel centocinquantesimo
anniversario della nascita
Omaggio a Ludwig Pollak
Fino al 5 maggio 2019 Roma rende omaggio a
Ludwig Pollak, a 150 anni dalla nascita avvenuta a Praga nel 1868, e
a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali, con due eventi
paralleli a cura di Orietta Rossini e Olga Melasecchi.
Il Museo Ebraico di Roma e il Museo di Scultura Antica Giovanni
Barracco ospitano la mostra “Ludwig Pollak. Archeologo e mercante
d’arte (Praga 1868 – Auschwitz 1943). Gli anni d'oro del
collezionismo internazionale. Da Giovanni Barracco a Sigmund Freud”,
promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale
-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalla Comunità
Ebraica di Roma, organizzata dal Museo Ebraico di Roma con Zètema
Progetto Cultura.
Grande archeologo e abilissimo mercante d’arte, Pollak è ricordato
anche per importanti scoperte archeologiche. La sua appartenenza al
mondo culturale e religioso ebraico, oltre alla comune passione per
l’archeologia, ha inoltre favorito i suoi legami di amicizia e
collaborazione con eminenti personalità della cultura viennese di
fine secolo, in particolare con Sigmund Freud ed Emanuel Loewy.
Purtroppo l’origine ebraica ha anche comportato un suo progressivo
isolamento, a partire dagli anni ’30 del Novecento, con l’espulsione
nel 1935 dalla Biblioteca Hertziana e infine il tragico epilogo
della sua vita nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove fu
deportato con la moglie e due figli, vittima dei rastrellamenti di
Roma del 16 ottobre 1943.
Primo ebreo non convertito a ricevere la Croce di Commendatore da un
papa, Pio X, per la scoperta del frammento del Laocoonte donato al
Vaticano e in seguito ricollocato sul gruppo originale, si devono a
lui anche la ricomposizione del gruppo Atena e Marsia di Mirone,
l’identificazione del guerriero ferito di Kresilas, il
riconoscimento della cosiddetta Fanciulla di Anzio. A lui si deve la
realizzazione di dei primi cataloghi scientifici di oreficeria greca
antica e il primo grande catalogo di bronzi rinascimentali per la
collezione di Alfredo Barsanti, oggi a Palazzo Venezia.
Intrecciò rapporti di collaborazione con grandi collezionisti
europei, russi e americani, come Carl Jacobsen, industriale
proprietario delle birrerie Carlsberg e fondatore della Ny Carlberg
Gliptotek, e John Pierpont Morgan.
Strinse rapporti con i curatori e gli agenti del Metropolitan di New
York e con grandi collezionisti privati come il banchiere Edmond de
Rothschild.
Oltre cento le opere in mostra nelle due sedi espositive, tra
dipinti, sculture antiche, vasi greci, acquerelli, libri rari, foto
d’epoca e documenti d’archivio inediti, dalla collezione personale
di Ludwig Pollak donata dalla cognata al Comune di Roma. Di grande
rilevanza il cartone del Domenichino con Salomone e Betsabea e il
Ritratto di Dorothea Denecke von Ramdohr con la figlia Lilli del
1819, provenienti dal Museo di Roma. Dal Museo della Centrale
Montemartini viene invece la Testa ritratto dell’imperatore Claudio
in marmo lunense.
Sedici maschere e applique in bronzo di soggetto vario e un volume a
stampa con dedica autografa, di proprietà del Freud Museum di
Londra, testimoniano il rapporto di stima che legava Pollak al
fondatore della psicoanalisi.
Affascinanti anche le foto di viaggio realizzate all'inizio del
Novecento e la splendida veduta del Foro romano alla fine Ottocento
che riporta a penna l’indicazione delle prime abitazioni romane
dell’archeologo.
Tra le opere mai esposte anche due ceramiche provenienti dai
depositi del Museo di Roma, un’anfora etrusca a figure nere con
scena di caccia del V secolo a.C. e un cratere a campana con figure
rosse su fondo nero del IV a.C.
di
Antonio
Venditti 22
dicembre 2018
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