A Sant’Andrea della Valle
Un solo angelo in facciata
Sant’Andrea della Valle, una delle più belle chiese di Roma,
innalzata tra il 1590 e il 1650 su disegno di Giacomo della Porta e
Carlo Maderno, non è nota solo per i capolavori che custodisce, ma
anche per una piccola curiosità. La facciata completata nel 1665 da
Carlo Rainaldi e ornata da statue di valenti artisti, ha sulla
sinistra del secondo piano un grande angelo con le ali spiegate. Ce
ne dovrebbe essere un altro simmetrico anche sulla destra, ma non è
così: un particolare che ha stuzzicato la fantasia del popolo romano
e ha dato origine a più di un aneddoto. Secondo alcuni, gli angeli
secondo il progetto originario dovevano essere due. Quello di
sinistra, che dovrebbe simboleggiare la Fama, fu il primo a essere
realizzato e sistemato sulla facciata. Fu aspramente criticato e
sembra non piacesse nemmeno al papa, Alessandro VII.
L’autore dell’opera era uno scultore di tutto rispetto, Ercole
Ferrata (1610-85), stretto collaboratore di Gian Lorenzo Bernini,
che avrebbe realizzato, qualche anno più tardi, uno degli angeli del
ponte Sant’Angelo, quello che porta la croce. Ferrata si offese
moltissimo e sembra dicesse, riferendosi al Pontefice: “Se vuole
l’altro angelo, se lo faccia da solo!”
Ma cosa non piaceva del povero angelo? Innanzi tutto la posizione,
con un’ala appoggiata alla facciata, quasi a sostenerla.
Impietosamente, Pasquino sentenziò: “Vorrei volare al pari di un
uccello, ma qui fui posto a fare da puntello”.
Ma forse proprio nella posizione dell’angelo si potrebbe vedere un
tentativo di Rainaldi di migliorare l’armonia della facciata che
nell’iniziale progetto del Maderno appariva troppo rigida.
di
Cinzia Dal
Maso
1
luglio 2018
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