Un ambizioso progetto presentato al Museo Barracco
La trascrizione dei Diari di Ludwig Pollak
Il 14 settembre 1868 nasceva a
Praga Ludwig Pollak, uno dei massimi protagonisti dell'archeologia
europea tra diciannovesimo e ventesimo secolo. Formatosi nella
Vienna di fine Ottocento, dopo la laurea decise di stabilirsi a
Roma, dove per mezzo secolo, a partire dal 1893, fu protagonista
della vita culturale, sia come archeologo che come mercante d'arte.
Fine conoscitore di antichità, fu
consulente dei più noti collezionisti europei e americani: Carl
Jacobsen, industriale proprietario delle birrerie Carlsberg e
fondatore della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen; il banchiere
americano John Pierpont Morgan; il conte Stroganoff; Giovanni
Barracco, uomo di
profonda cultura, mecenate e raffinato collezionista di scultura
antica, deputato e senatore del primo Parlamento dell’Italia unita;
gli agenti del Metropolitan di New York; i Rothschild e Sigmund
Freud, con il quale ebbe una breve ma intensa frequentazione a
Vienna negli anni della prima guerra mondiale, e molti altri le cui
collezioni sono oggi nei maggiori musei del mondo. Come archeologo
Pollak ha compiuto numerose scoperte, ma è ricordato per aver
ricostruito il gruppo di Atena e Marsia di Mirone (l'Atena, già di
proprietà di Pollak, è oggi al Liebieghaus di Francoforte), per
aver valorizzato la cosiddetta Fanciulla di Anzio, oggi al Museo
Nazionale Romano di Palazzo Massimo, e soprattutto per aver
rinvenuto e riconosciuto il braccio perduto del Laocoonte vaticano,
permettendone l'esatta ricomposizione; per quest’ultima scoperta fu
insignito da Pio X della croce di commendatore, diventando il primo
ebreo a ricevere una onorificenza da parte di un pontefice. Fu anche
il primo direttore onorario del museo Barracco.
Il 16 ottobre del 1943 Pollak fu
tra le vittime del rastrellamento nazista di Roma e venne deportato
nel campo di sterminio di Auschwitz, da cui non tornò più.
In occasione del
centocinquantesimo anniversario della sua nascita, la
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha
sottoscritto una Convenzione con l'Istituto Italiano di Studi
Germanici per la trascrizione, entro settembre 2018, dei primi
5 volumi dei 25 che compongono i suoi Diari, nella loro
integrità ancora inediti. I Diari, che costituiscono una rara
fonte di notizie sulla storia dell'archeologia e del commercio
antiquario, devono essere urgentemente trascritti dal tedesco per
motivi di conservazione, in quanto redatti sia a inchiostro sia a
matita, in modo a volte difficilmente leggibile, in una scrittura,
la Kurrent, non più in uso dal 1945. A questo scopo la
Sovrintendenza Capitolina e l'Istituto Italiano di studi Germanici
intendono aprirsi alla collaborazione di altri partner in grado di
sostenere, anche economicamente, l'oneroso progetto di trascrizione,
traduzione in inglese ed edizione critica dell'intero corpus dei
preziosi Diari, di varie dimensioni, che coprono con un
resoconto quasi quotidiano un periodo che va dal 1893 fino al 1932.
Purtroppo vennero sequestrati e poi perduti quelli a partire dal
1933.
Presso il Museo Barracco sono
oggi custoditi la Biblioteca e l’Archivio di Ludwig Pollak con i
Diari, parte della sua corrispondenza, circa 1700 fotografie di
opere d'arte, documenti di studio e personali, numerosi appunti e
alcuni scritti inediti, ereditati nel corso degli anni Cinquanta per
volontà della cognata di Pollak, sua unica parente sopravvissuta
allo sterminio.
I Diari sono stati finora studiati
unicamente dalla germanista Margarete Merkel Guldan, che ne ha
tratto materia per una fondamentale monografia del 1988 in lingua
tedesca sulla vita professionale del Pollak, edita nel 1988, ma che
non li ha trascritti integralmente.
di
Cinzia
Dal Maso
5 marzo 2018
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