La fantasia di
uno scenografo
Alessandro
Bazzani
Alessandro Bazzani, pur essendo nato a Odessa
nel 1846, viene considerato un romano a tutti gli effetti. Suo padre
Carlo, avendo aderito al movimento liberale emiliano e partecipato
ai moti del 1831, fu costretto lasciare la nativa Bologna. Dopo
varie peregrinazioni giunse a Roma, dove nel 1837 eseguì delle
scenografie per il teatro Apollo. Nel 1860 aprì un suo studio presso
il teatro Valle, dove il quattordicenne Alessandro, in seguito
soprannominato Bazzanone, fece i suoi studi e le sue prime
esperienze di scenografo. Patriota come il padre, subì due arresti
per le sue idee politiche, uno nel 1866 e l’altro nel 1867, che si
prolungò fino al 1870. Tornato in libertà, iniziò la sua attività
indipendente di scenografo, raggiungendo presto la notorietà.
Famosi sono i suoi scenari per Cleopatra e
Messalina di Pietro Cossa e per il Conte Verde del
maestro Libani. Nelle sue scenografie inseriva movimentati paesaggi
in parte copiati dal vero e arricchiti da effetti suggestivi frutto
della sua sbrigliata fantasia. Inseriva nei suoi dipinti obelischi e
anfiteatri, circhi e ville romane, cattedrali gotiche e saloni
rinascimentali. Amava i paesaggi notturni, a volte coperti di neve,
o silenziosi cimiteri, ma talvolta preferiva impressionare gli
spettatori con rovine, bufere marine, incendi e sconvolgenti
temporali. Fu anche autore, a Roma, delle decorazioni del teatro
Sala Umberto e del sipario del teatro Costanzi.
Si conserva ancora, nel teatro di Monterubbiano,
il sipario dipinto da Bazzani nel 1875, raffigurante il pittore
Vincenzo Pagani, cui è intitolato l’edificio, che lavora al
cavalletto.
Bazzani si spense nel suo studio sul Gianicolo
il 5 ottobre del 1911.
di
Antonio Venditti
5 marzo
2018
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