Fu inaugurato da Pio IX nel 1854
Il gasometro del Circo
Massimo
Tra le riforme avviate da Pio IX (1846-1878)
nella fase iniziale del suo pontificato ci fu anche l’illuminazione
pubblica con il gas ottenuto dalla distillazione del carbon fossile
depurato.
La prima officina del gas romana, sorta
nell’area del Circo Massimo, fu quella
della "Imperial City of Rome and
Italian Gas Light and Coke Company", trasformata in seguito nella
"Società Anglo-Romana per l'Illuminazione a gas della città di
Roma".
Un documento
del 13 luglio 1854 descrive l’intero complesso, fornendone anche la
pianta.
L’officina,
detta anche “dei Cerchi”, dal nome della strada che la costeggiava,
aveva iniziato la sua attività il primo gennaio del 1854, con una
produzione di 60 mila metri cubi di gas al giorno. Aveva tre
ciminiere. Lo storico John Francis Maguire ha lasciato la cronaca
dell’inaugurazione dello stabilimento. Pio IX esaminò con attenzione
tutti gli apparati, quindi chiese al signor Shepherd, autore
dell’impianto, come avesse fatto in così poco tempo a formare gli
operai alle loro mansioni. Shepherd rispose che li pagava bene ma
che pretendeva da loro un buon lavoro, unendo la fermezza alla
dolcezza. Il giorno seguente il papa fece consegnare una medaglia
d’oro a Shepherd e una d’argento al figlio. Ognuno degli operai
ricevette uno scudo d’oro.
Verso la metà
dell’anno potevano venire accesi i primi lampioni a gas su via del
Corso. Dal canto suo il pontefice aveva subito fatto istallare
l’illuminazione a gas nelle sue residenze del Quirinale e del
Vaticano, fornendole di lussuosi lampadari.
La struttura
cessò la sua attività nel 1910, quando entrò in funzione il
gasometro sulla via Ostiense. Negli anni trenta del Novecento fu
completamente smantellata.
di
Alessandro
Venditti
16
ottobre 2017
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