Conferenza di Lauro Rossi
Garibaldi e i diritti umani
L’Istituto Internazionale di Studi “Giuseppe
Garibaldi” ha promosso la conferenza di Lauro Rossi “Giuseppe
Garibaldi e i diritti degli uomini”, che si è tenuta presso la
Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, in via
Michelangelo Caetani, 32.
“Non molti sono a conoscenza del fatto che Garibaldi, a partire
dall’inizio degli anni Sessanta del secolo XIX, dal momento in cui,
cioè, fissò stabilmente la sua dimora a Caprera, fu uno dei più
strenui sostenitori di quella categoria di diritti che strettamente
investono la sfera sociale e civile degli individui”, ha spiegato
Rossi. “Tali diritti erano propedeutici – ha continuato - alla
realizzazione di un grande piano che avrebbe dovuto portare ad
un’Europa democratica e pacificata. Era sua precisa convinzione,
infatti, che alla pace si potesse arrivare solo attraverso una
progressiva democratizzazione del sistema internazionale e che, a
questa, non si potesse giungere se non attraverso un graduale e
progressivo sviluppo dei diritti all’interno di ogni paese. In altri
termini, per Garibaldi, senza diritti non c’è democrazia e senza
democrazia non è possibile realizzare una pace stabile e duratura”.
L’eroe dei due mondi riteneva che nel mondo non ci potessero essere
libertà e giustizia fino a che una metà del genere umano fosse
schiava dell’altra metà, fino a che i doveri individuali non fossero
in perfetta armonia con i diritti. “La sua rete di corrispondenti,
la sua partecipazione o adesione a congressi e manifestazioni di
carattere libertario e progressista, la sua lotta per la libertà e
la democrazia rimasero, fino agli ultimi mesi della sua vita,
davvero encomiabili”, ha detto Rossi, citando le parole di Labriola:
“Rimarrà in perpetuo, come in effige, il più nobile e semplice e
persuasivo esempio di verace democrazia”.
Lauro Rossi, funzionario della Biblioteca di Storia Moderna e
Contemporanea di Roma e studioso dell’Italia fra Sette e Ottocento,
ha pubblicato diversi volumi sul Risorgimento fra cui: “Mazzini e la
rivoluzione napoletana del 1799” (1995), “Sotto il Borbone non
soffrii tanto: lettere di Francesco Crispi dopo Adua” (2000),
“Garibaldi: vita, pensiero, interpretazioni. Dizionario critico”
(2008), “Garibaldi: due secoli di interpretazioni” (2010), “Un
laboratorio politico per l’Italia: la Repubblica Romana del 1849”
(2011).
Ha curato inoltre l’edizione critica dell’Orazione a Bonaparte pel
Congresso di Lione di Ugo Foscolo (2002) e il volume dell’Edizione
Nazionale degli Scritti di Giuseppe Mazzini dedicato all’Età
giacobina e napoleonica.
di
Cinzia Dal Maso
3 aprile 2017
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