Nuova acquisizione
per la Centrale Montemartini
Ricche
decorazioni per il treno di Pio IX
La Centrale Montemartini, lo straordinario
museo di via Ostiense 106, si è arricchita con l’apertura della sala
dedicata ai vagoni del treno realizzato nel 1858 per Pio IX (1846 –
78) e già conservati a palazzo Braschi.
Pio IX, al secolo Giovanni Maria Mastai
Ferretti, aveva intuito le potenzialità di una rete ferroviaria e
fin dall’inizio del suo pontificato aveva dato inizio alla
costruzione di alcune linee ferrate che collegassero Roma con i
principali centri dello Stato Pontificio.
L’inaugurazione della prima linea, la Roma –
Frascati, si tenne il 7 luglio 1856: il percorso di 19 chilometri
era coperto in poco più di mezz'ora. Nel 1859 ci fu la linea Roma -
Civitavecchia, lunga 73 km, e nel 1862 la Roma - Velletri - Ceprano.
I tre vagoni che compongono il treno papale
furono commissionati dalle Società “Pio Centrale” e “Pio Latina” ad
aziende francesi per farne dono al Pontefice. Il viaggio inaugurale
fu compiuto da Pio IX il 3 luglio 1859: dalla stazione di Porta
Maggiore, allora capolinea delle linee ferroviarie pontificie, il
treno raggiunse la stazione di Cecchina (Albano).
Dopo il 1870, le tre carrozze furono tenute in
una rimessa della stazione Termini, dove alcuni ornamenti vennero
trafugati. Nel 1911 furono esposte alla mostra per il cinquantenario
del Regno d'Italia a Castel Sant'Angelo, dove rimasero depositate
fino al loro trasferimento, nel 1930, nella prima sede del Museo di
Roma in via dei Cerchi.
Il 2 agosto 1951 i vagoni furono portati a
Palazzo Braschi, attraversando le vie della città su un carrello
ferroviario a otto ruote lungo dieci metri. Per farli entrare nel
palazzo si dovette praticare un’apertura sulla facciata prospiciente
piazza Navona.
Il primo vagone è la cosiddetta balconata e
serviva da loggia per le benedizioni papali, impartite dalla
balaustra con colonnine tortili dorate. Nella parte superiore è
ornato da un fregio e da una cornice di foglie di quercia e di
alloro, sormontata da girali di fiori in rame cesellato, con al
centro le armi pontificie. L'interno è riccamente decorato con
dorature e velluti. Sulla volta è dipinto un velario cosparso di
stelle. La seconda vettura è costituita da una Sala del trono con un
piccolo appartamento a uso privato del Pontefice e rivestito di
stoffe purpuree. Dalla balconata si accede alla Sala del trono
tramite una porta a due battenti ornata da cristalli a tortiglioni.
L'interno è molto prezioso e dominato dalle tonalità papali del
bianco e del giallo dorato. Il trono è sormontato dalle armi del
Papa, mentre le cornici dorate dei canapè recano le insegne
pontificie. La terza vettura, ancora più sontuosa, è la Cappella,
nella quale il papa tenne messa durante uno dei suoi viaggi. Fu
costruita a Parigi su progetto di Emile Trelat, professore
dell'Imperiale Conservatorio parigino di arti e mestieri. Il
trasporto avvenne per via d'acqua dal Quai d'Orsay seguendo i
canali, la Saona, il Rodano fino a Marsiglia; da lì per mare
raggiunse Civitavecchia e infine attraverso il Tevere Ripa Grande.
Esternamente è decorata da un rivestimento di rame argentato e
dorato, realizzato da Christofle, e da rilievi e sculture, eseguiti
da Godin. L'interno fu decorato da artisti e artigiani di fama.
Gerôme dipinse su tela le scene che vennero applicate sulle vele
della volta della Cappella, alcuni tondi e i medaglioni con i dodici
apostoli, oggi perduti. Nelle vele sono raffigurate le benedizioni
impartite da Pio IX a una ferrovia e a un porto, moderni mezzi di
trasporto, e una sacra allegoria che rappresenta la religione in
trono fra San Pietro e San Paolo e Dio Padre sostenuto da nuvole,
panneggi e da due putti.
di
Alessandro
Venditti
9 gennaio 2017
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