L’opera di Emilio Gallori in una conferenza del prof. Franco
Tamassia
Il monumento a Giuseppe
Garibaldi sul Gianicolo
Il 2 giugno
del 1882 Giuseppe Garibaldi moriva a Caprera e quello stesso giorno
il Parlamento italiano e il Comune di Roma deliberavano di erigere
un monumento all’eroe sul Gianicolo, il colle che aveva visto nel
giugno del 1849 la disperata resistenza del difensori della
Repubblica romana all’assedio delle truppe francesi comandate dal
generale Oudinot: uno dei momenti più alti e significativi del
nostro Risorgimento.
Fu così che
nel maggio del 1883 il Comune acquistava dal principe Corsini l’area
di 43 mila metri quadrati sulla sommità del colle per destinarla a
passeggiata pubblica e, con delibera dell’anno seguente,
“ai busti dei patrioti che
s’illustrarono per la difesa e per la liberazione di Roma”.
L’inaugurazione del monumento all’Eroe dei due Mondi – opera dello
scultore toscano Emilio Gallori - ebbe luogo il 20 settembre 1895
durante i solenni festeggiamenti del venticinquennale della breccia
di Porta Pia. Giuseppe Garibaldi vi è raffigurato a cavallo, assorto
e pensoso. Sui lati del basamento sono i gruppi allegorici
dell’Europa e dell’America e due realistiche scene di battaglia:
Luciano Manara con i suoi bersaglieri in un attacco alla baionetta
durante l’assedio di Roma e i garibaldini impegnati a Calatafimi.
Sabato 10 settembre 2016, dalle ore 16 alle 18, a “Emilio Gallori
e il monumento a Garibaldi sul Gianicolo” il Museo della
Repubblica Romana e della memoria garibaldina dedica una conferenza
a cura dell’Istituto Internazionale di Studi “Giuseppe Garibaldi”,
tenuta dal prof. Franco Tamassia. L’iniziativa è promossa da Roma
Capitale Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali. Presenzia e introduce Mara Minasi,
responsabile del Museo.
“Il colle Gianicolo – spiega il prof. Tamassia - dopo il
Palatino, costituisce uno dei luoghi della Roma di ogni epoca dove
la sacralità è più intensa e le valenze misteriche coinvolgono il
visitatore di ieri e di oggi in un dialogo con le grandi anime del
passato. Agli esordi del Risorgimento, la Repubblica Romana ha reso
più intensa questa sacralità e il successivo pensiero laico
risorgimentale ha ispirato la ricostruzione e la costruzione di un
tessuto organico di monumenti (Porta San Pancrazio, il Vascello, i
Monumenti di Garibaldi e di Anita, di Ciceruacchio e di Righetto, i
busti della rimembranza, il Mausoleo Ossario dei caduti per Roma
capitale, il Faro) dal quale emana, sulla visione di Roma che si
stende ai piedi del Colle, una severa ammonizione per la coscienza
etica e politica degli italiani”.
L’epicentro del Colle è costituito dal Monumento a Garibaldi che
Emilio Gallori, ha concepito, attraverso le rappresentazioni
plastiche e figurative, le proporzioni e le volumetrie geometriche,
come un insieme coeso ed armonico di simbologie essoteriche, cioè
rivolte al pubblico più ampio, ed esoteriche, cioè rivolte al gruppo
ristretto di coloro che intendono avviarsi nel sentiero della
meditazione profonda sui valori che rendono una Nazione attrice
nella Storia.
Franco Tamassia, già dirigente del Ministero della Pubblica
Istruzione, professore di Diritto Pubblico a riposo, e Direttore
dell’Istituto Internazionale di Studi “Giuseppe Garibaldi”, ha
collegato i suoi interessi professionali di giurista con lo studio
dei problemi istituzionali della Nuova Italia connessi ai problemi
che attualmente impegnano le trasformazioni dell’ordinamento
costituzionale italiano.
Il
Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina si trova
in largo di Porta San Pancrazio.
Info 060608. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
www.museodellarepubblicaromana.it
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di
Alessandro
Venditti
03 settembre 2016
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