Per siri ed armeni
sarebbero stati 12, per gli slavi 60
Ma quanti erano i Re Magi?
Il 6 gennaio si celebra una delle feste più importanti della
cristianità, quella della "Manifestazione" di Gesù (in greco
"Epifania"), avvenuta in tre momenti: l’adorazione dei Magi, il
battesimo nelle acque del Giordano, la trasformazione dell’acqua in
vino durante le nozze di Cana.
Quando si stabilì in quasi tutto il mondo cristiano di celebrare il
Natale ogni 25 dicembre, soprattutto in occidente per il 6 gennaio
si accentuò sempre più il tema della manifestazione ai gentili,
ossia ai pagani, simboleggiati dai Magi. Dai Vangeli canonici si
ricavano ben poche informazioni su di loro: Matteo si limita a dire
che erano venuti dall’Oriente e offrirono a Gesù oro, incenso e
mirra. Non ne precisa il numero, che nelle più antiche
raffigurazioni era variabile. Nelle Catacombe romane si contano di
solito due o quattro giovani Magi, in numero pari per ragioni di
simmetria. Per i siri e gli armeni dovevano essere dodici, per gli
slavi addirittura sessanta. Forse il numero oggi fissato a tre
potrebbe derivare dai tre doni portati. Le notizie più disparate
provengono dagli scritti apocrifi. Per il Vangelo arabo
dell’Infanzia, ad esempio, erano seguaci di Zaratustra, quindi
provenienti dalla Persia. Secondo la tradizione, il più giovane
avrebbe avuto 15 anni, il secondo 30, il terzo 60 e si sarebbero
chiamati Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, come ricordato in un
manoscritto conservato a Parigi, databile tra la fine del VII e
l’inizio del IX secolo.
Complessa è la simbologia dei doni. Per Sant’Ignazio di Antiochia i
Magi recarono a Gesù l’oro perché Egli è un re il cui regno non ha
fine, l’incenso perché è Dio e si è manifestato a coloro che lo
cercavano e la mirra (sostanza aromatica vegetale usata nelle
mummificazioni) dovendo il Cristo morire per il genere umano ed
essere sepolto.
di
Cinzia Dal Maso
5 gennaio 2016
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