Una serata
speciale al Teatro dell’Angelo organizzata da Gigliola Funaro
Gli
artisti salutano
e ringraziano Bice Minori
Omaggio e
gratitudine. Queste due parole racchiudono il senso profondo della
serata che la regista Gigliola Funaro ha voluto organizzare nei
giorni scorsi al Teatro dell’Angelo di Roma in onore della sarta
teatrale Bice Minori, a meno di un anno dalla sua scomparsa. Più
volte abbiamo raccontato la vita di questa piccola grande donna
sulle pagine del nostro giornale. Bice Minori, all’anagrafe
Beatrice, era nata in Ciociaria, nella cittadina di Serrone, cui è
rimasta sempre legata. Molto giovane, subito dopo il secondo
conflitto mondiale, in cerca di occupazione, era arrivata a Roma,
dove aveva lavorato anche alla mensa della Rai. Ed è proprio nel
centro di produzione di via Teulada che la sua vita prenderà
casualmente una strada del tutto nuova. Bice venne invitata
dall’allora responsabile del reparto costumi a collaborare nella
sartoria. “Non sapevo nemmeno tenere un ago in mano”, racconterà
molti anni dopo. Il seguito della storia è cosa nota ed è stato
magistralmente raccontato nel documentario “Le mani di Bice”, di cui
Gigliola Funaro è autrice e regista. Dopo l’esperienza nella
nascente tv , Bice è diventata una delle più apprezzate sarte
teatrali della Capitale, amata nell’ambiente degli attori per la sua
simpatia, la sua competenza e la precisione nel lavoro. L’hanno
chiamata “l’amica del Teatro povero” – cui sapeva dispensare favori
e insperate dilazioni nei pagamenti. Negli anni e fino al giorno
della sua morte, Bice ha lavorato con entusiasmo e voglia di fare Se
ne è andata la scorsa Pasqua, lasciando tanti amici e una galleria
infinita di abiti e personaggi, ad aspettarla per sempre nei
magazzini della sua bottega. E per lei gli amici – su invito di
Gigliola Funaro - hanno deciso di partecipare a una serata evento, a
ingresso gratuito, regalando al pubblico accorso una performance
d’arte e di amicizia. C’erano, tra i tanti, Loredana Martinez,
Mariano Rigillo e Cicci Rossini. Dacia Maraini ha inviato un
messaggio. “Avevamo pochi soldi - c’era scritto - ma non le ho mai
sentito dire: ‘questo non si può fare’. E di fronte all’acquisto di
stoffe preziose ripeteva serafica: ‘pagherete dopo, quando potrete’.
E noi abbiamo sempre pagato. Certamente lì in cielo avrai molti
costumi da tagliare e cucire, cara Bice, e io ti mando un bacio e un
augurio di felice e laborioso anno nuovo”.
La serata è stata
condotta da Antonello Avallone, direttore artistico del Teatro
dell’Angelo, che ha voluto dedicare a Bice un monologo di
“Novecento” di Alessandro Baricco. Gigliola Funaro per l’occasione
ha realizzato un filmato con alcuni spezzoni del suo documentario
uniti ad altri divertenti video in cui Bice si raccontava senza
mezzi termini e con la sua proverbiale ironia.
La Funaro - che
ha un trascorso anche di attrice e interprete canora - ha voluto
aprire la serata con un brano francese da lei interpretato: “Scarpe
nuove” . Al piano c’era il maestro Angelo Pelini. Emozione e forza
del ricordo hanno spalancato il sipario.
Cicci Rossini ha
omaggiato la sua amica Bice con un esilarante monologo di Stefano
Benni: “Le piccole cose che amo di te”. Mariano Regillo le ha
dedicato invece il “Congedo del viaggiatore cerimonioso” di Giorgio
Caproni.
Un testo di
Leopardi, tratto dalle Operette morali, quello scelto da Loredana Martinez. Un testo pensato appositamente per questa festa spettacolo
lo ha recitato invece
Renata Zamengo.
C’erano quasi
tutti i suoi amici, tanti volti noti e alcuni meno. Ma la cosa più
incredibile è che c’era anche il suo sorriso. Perché il sorriso di
Bice è difficile dimenticarlo.
di
Annalisa
Venditti
25 gennaio 2016
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