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Elena Fabrizi, un mito ai fornelli e sullo schermo
Il fascino spontaneo della Sora Lella

 


Bonaria e sfrontata, con la battuta sempre pronta, ingenua e scaltra allo stesso tempo, ha incarnato l’immagine più schietta della popolana romana: è Elena Fabrizi, meglio conosciuta come la Sora Lella, attrice dal talento naturale e ristoratrice dai mille segreti.
Elena era nata a Roma il 17 giugno del 1915, ultima di sei fratelli, il maggiore dei quali era il popolare attore Aldo Fabrizi. L’amore per la cucina romana la portò ad aprire un ristorante nella centralissima piazza Campo de’ Fiori. Nel 1959 trasferì la sua attività sull’Isola Tiberina, all’interno della medioevale Torre Caetani, proprio di fronte alla testata di ponte Fabricio.
In quello stesso anno avvenne il suo esordio cinematografico, in un film di tutto rispetto come “I soliti ignoti” di Mario Monicelli. La quarantatreenne Elena era una delle tre inservienti del brefotrofio che Mario, interpretato da Renato Salvatori, considerava delle madri adottive. Seguì la partecipazione a una serie di commedie all’italiana, come “I tartassati” di Steno (1959) o “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola (1974. Nel 1967 la trasmissione gastronomica “Linea contro linea” faceva conoscere al pubblico televisivo la Sora Lella e le sue capacità culinarie, basate non solo sull’abilità ai fornelli, ma anche sulla scelta degli ingredienti. “Una buona cucina inizia dal mercato”, spiegava il suo intervistatore, Gigi Ballista. “Per questo ogni mattina di ogni santo giorno la nostra Lella va a Campo de’ Fiori dove tutti la conoscono e lei con scrupoloso amore, squisita gentilezza e una ostinazione inverosimile si rende conto personalmente della qualità e del valore quasi alchimistico degli ingredienti della sua cucina”. Elena Fabrizi avrebbe ribadito il concetto nella raccolta completa delle sue ricette edita nel 1993 da Alberto Peruzzo: “Ricordatevi che tutto parte dal saper far bene la spesa e dalla passione che mettete nel cucinare perché senza amore non si cucina. Anche un piatto di minestra, se cucinato con cura e con attenzione, come diceva mio fratello Aldo Fabrizi, può comunicare ai vostri cari l’affetto che provate per loro”:
Ma la vera notorietà per Elena Fabrizi giungerà solo negli anni ottanta, con Carlo Verdone e i suoi due film “Bianco, rosso e Verdone” (1981) e “Acqua e sapone” (1983). In entrambe le pellicole la Sora Lella ricopriva il ruolo della nonna del protagonista, interpretando praticamente se stessa. Il segreto del suo successo infatti stava tutto nella sua spontaneità, nel modo semplice e bonario in cui sapeva essere premurosa e pungente, scanzonata e semplice: la tipica donna romana avanti negli anni, che tutto ha visto del mondo e tutto comprende, sempre pronta a dispensare buoni consigli, ma che non si lascia prendere per il naso da nessuno, a meno che non sia lei a volerlo.
Nel libro “Tuttoverdone” è lo stesso Carlo a raccontare il suo incontro con Elena e il modo non proprio elegante in cui la donna gli aveva espresso la sua incredulità quando le aveva comunicato di volerla chiamare per il suo prossimo film. Si rivelò comunque una scelta vincente. “Io credo di non aver mai sbagliato un attore”, confessa Verdone. “Qualcuno sarà stato più bravo, qualcuno meno, ma è difficile che mi sbagli e lo dimostra il fatto che hanno preso più premi i miei attori di me stesso”. Infatti la Sora Lella ha vinto il Nastro d’Argento ed è stata anche candidata per il David di Donatello.
Elena Fabrizi si è spenta il 9 agosto del 1993 all'età di 78 anni all’ospedale Fatebenefratelli di Roma, a un passo dal suo ristorante, oggi gestito dal figlio Aldo Trabalza. È sepolta nel cimitero di Prima Porta.

 

di Cinzia Dal Maso
14  ottobre 2015

© Riproduzione Riservata

 

 


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