Dopo il 1579 prese il nome di Torre
Gregoriana
Il campanile di S. Ippolito
All’Isola Sacra – tra Ostia e Fiumicino – un
campanile romanico del XII secolo che porta il nome di S. Ippolito
testimonia un’antichissima tradizione. Presso il campanile, infatti,
gli scavi hanno permesso di rinvenire una basilica martiriale eretta
intorno alla fine del IV secolo su preesistenti strutture termali
con cisterne e impianti di riscaldamento. Le indagini archeologiche
hanno restituito anche una cattedra episcopale e un altare ben
conservati. Sotto l’altare era un sarcofago con decorazione a motivi
geometrici dove con tutta probabilità erano conservati i resti del
santo titolare della chiesa, Ippolito. Presso il campanile è una
piccola cappella con il pozzo in cui si narra che il santo fosse
stato gettato e ucciso. Il geografo Etico (IV secolo), nel
descrivere la bellezza dell’Isola Sacra, verde e amena, un giardino
di Venere in cui tutto l’anno crescevano rose e altre piante,
specificava che lì si veneravano Pomona e i Dioscuri, il cui tempio
era meta di una suggestiva processione che si teneva ogni anno, il
27 gennaio. Da qui una suggestiva ipotesi, ancora da dimostrare: il
culto di S. Ippolito, il cui nome in greco significa “Conduttore di
cavalli” si sarebbe sostituito a quello dei Dioscuri, i gemelli
Castore e Polluce, “Domatori di cavalli”. Negli Annali di papa
Gregorio XIII (1572 – 85) si legge che nel 1579 venticinque navi di
corsari barbareschi avevano assalito Ostia, effettuando vari
saccheggi e facendo prigionieri. Per questo motivo il pontefice si
decise a trasformare la torre di S. Ippolito in una torre di
guardia, che prese il nome di Gregoriana.
di
Alessandro
Venditti
27 giugno 2015
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