Fu inaugurata
nel 1859 e demolita nel 1886
La
stazione di Porta Portese
Il 7 novembre 1846, a pochi mesi dalla sua
elezione, con la “Notificazione
per la costruzione di tre grandi linee”, Pio IX dava
l’avvio alla progettazione della rete ferroviaria che doveva
attraversare lo stato pontificio.
I lavori per la Roma – Civitavecchia iniziarono
l’ 8 ottobre del 1856 e furono condotti dalla ditta che si era
aggiudicata l’appalto, la Casalvaldès, guidata dall'ingegnere
francese Hubert Debrousse. Pio IX voleva che i lavori si
concludessero a tempo di record, in appena tre anni. Fece inserire
allora nel contratto una sorta di clausola – scommessa: se la ditta
fosse riuscita nell’impresa, avrebbe ricevuto come premio aggiuntivo
una somma che all’epoca appariva favolosa: un milione di lire. La
Casalvaldès studiò la strategia che sarebbe risultata vincente: 27
cantieri aperti in contemporanea lungo i 73 chilometri della linea.
Furono impiegati 800 manovali, per lo più abruzzesi, che si
alternavano in turni di giorno e di notte. Vennero realizzate anche
le stazioni di Civitavecchia e quella di Roma, appena fuori Porta
Portese. Il 25 marzo 1859 ci fu il viaggio di collaudo con 240
passeggeri, iniziato da Civitavecchia alle 6,30 e arrivato alla
stazione di Porta
Portese alle
9,30, con un dono per il pontefice, del pesce freschissimo donato
sia da Civitavecchia che da Palo.
Dopo nemmeno un mese, 16 aprile, la linea era
aperta al pubblico con due coppie di corse giornaliere. Era dotata
di undici locomotive a vapore francesi e di una locomotiva inglese
con 21 carrozze di prima classe e 25 carrozze di seconda classe.
L’entusiasmo dei romani che già pregustavano
una bella gita al mare fu però raffreddato dalla scoperta del prezzo
del biglietto: 9 lire e 60 centesimi per la prima classe, 6 lire per
la seconda. Oltre tutto, per prendere il treno ci voleva un permesso
dell’Ufficio Passaporti. Se poi si doveva restare fuori per la
notte, bisognava munirsi di una dichiarazione giustificativa.
In una bella acquatinta posteriore al 1860 si
vede sulla sinistra la stazione di Porta Portese. E’ un semplice
capannone con tetto a due spioventi e una serie di finestroni sui
lati. Era stata edificata sulla destra della via Portuense
sacrificando alcune vigne e tre osterie abbastanza rinomate: quelle
di San Michele, Costa e Mangani. Assolse il suo compito per pochi
anni: nel 1863 non era più usata, perché il traffico ferroviario
confluiva a Termini. Fu demolita nel 1886, per essere sostituita
dalla vecchia stazione di Trastevere, in piazza Ippolito Nievo, dove
attualmente si trova l’Istituto sperimentale delle Ferrovie dello
Stato.
di
Cinzia Dal
Maso
5 febbraio 2015
©
Riproduzione Riservata
|
|
CONCORSO LETTERARIO:
LA MIA ROMA - I EDIZIONE |
|