Punto
d’osservazione della città e del firmamento
Villa
Mellini a Monte Mario
Il 21 aprile del 1925 in una convenzione
stipulata tra il Demanio Militare e il Comune di Roma, si decideva,
tra l’altro, di riservare una parte della vetta di Monte Mario alla
fondazione del nuovo Osservatorio Astronomico nazionale. Ne seguì
una lunga disputa tra il Ministero dell’Educazione nazionale e
quello della Guerra, che si ricompose solo nel 1934, quando
finalmente si stabilì che le attrezzature scientifiche
dell’Osservatorio venissero trasferite dal palazzo Senatorio del
Campidoglio a villa Mellini, la cui splendida struttura
quattrocentesca subì numerose alterazioni. In effetti, il progetto
originario di adeguamento prevedeva solo un consolidamento delle
strutture che permettesse di trasferire tre cupole in legno sulla
terrazza della villa Mellini, ma nel 1939 fu elaborato un progetto
che prevedeva l’elevazione dell’edificio e la realizzazione di due
ali laterali. In quello stesso anno si procedeva alla solenne
inaugurazione del Regio Osservatorio e dell’annesso Museo
Astronomico e Copernicano di Roma.
La villa era stata edificata da Mario Mellini,
cancelliere perpetuo del Comune, sotto il pontificato di Sisto IV
(1471 – 84). La troviamo rappresentata intorno al 1660 nel Catasto
Alessandrino come “villa di Urbano Mellino”.
Attraverso il tempo, numerose testimonianza
riferiscono della bellezza della villa e delle pitture che la
ornavano.
Come riferisce Wolfang Goethe, un suo caro
amico, il famoso pittore tedesco
Philipp Hackert,
aveva soggiornato per due mesi a villa Mellini e da lì aveva dipinto
una straordinaria veduta di Roma i cui si riuscivano a distinguere i
principali monumenti della città. L’opera sarebbe in seguito stata
incisa dal fratello di Philipp, George, e dedicata a Pio VI.
Intanto la famiglia Mellini si era estinta con
la morte di Giulia, avvenuta nel 1788, e la villa era divenuta
proprietà dei Falconieri, nobile famiglia di cui Giulia aveva
sposato un membro.
Ancora nel 1847 Gaetano Moroni, nel suo
dizionario di erudizione storico – ecclesiastica, magnificava Monte
Mario e la villa Mellini, “donde si gode una veduta magnifica,
vastissima di Roma, di tutta la pianura che la circonda, e de' monti
che la coronano”.
Tra le curiosità che riguardano la villa, è una
singolare lotteria autorizzata dal governo pontifico la cui
estrazione ebbe luogo l’ultima domenica di ottobre del 1853.
In palio nientemeno che la villa Mellini più
280 mila franchi. Il vincitore, però, avrebbe potuto optare per un
premio tutto in denaro, 400 mila franchi d’argento, e così fece.
La villa passò in seguito al conte Luigi Manzi,
pioniere delle ferrovie romane, che nel 1874 tentò di lottizzare
l’area della villa, fortunatamente senza successo.
Nei pressi di villa Mellini si eleva la torre
del “primo Meridiano d’Italia”, che segna il punto da cui vengono
calcolate tutte le longitudini italiane. Fu costruita negli ultimi
anni del governo pontificio, tra il 1866 e il 1869, grazie agli
studi di padre Angelo Secchi, grande astronomo emiliano e direttore
dell’Osservatorio del Collegio Romano. Il luogo della torre fu
scelto per la sua posizione particolarmente elevata, ma bisogna
ricordare che il meridiano attraversa Roma in corrispondenza della
basilica di San Pietro.
Dalla torre Lorenzo Respighi, direttore
dell’Osservatorio astronomico del Campidoglio, utilizzava il
cannocchiale zenitale che lui stesso aveva fatto costruire.
di
Cinzia Dal
Maso
12 aprile 2015
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