Un percorso tra la casa dell’Imperatore,
quella di Livia e il Museo
Sul Palatino alla ricerca di Augusto
Il Palatino è uno dei luoghi simbolo di Roma. Sul colle la
tradizione colloca la “città quadrata” di Romolo e qui si possono ancora vedere
le antichissime memorie che ci riportano alle origini della città. Fin
dall’epoca repubblicana fu considerata una zona residenziale abitata da
facoltose e nobili famiglie romane. Sul Palatino, nel 63 a. C., era nato
Augusto, che una volta diventato imperatore volle stabilire sul colle la sua
dimora.
Recenti restauri hanno riguardato la zona attorno al peristilio della prima fase
della Casa di Augusto, sui cui lati settentrionale e orientale si aprono i
locali più rappresentativi. Sono state ripristinate le coperture di alcuni degli
ambienti, per consentire la ricollocazione dei preziosi affreschi, rinvenuti in
frammenti minuti tra le terre di scavo. Sono state curate la messa in sicurezza
e la sistemazione dei percorsi.
Oltre al cosiddetto Studiolo dell’Imperatore, testimonianza del raffinato gusto
decorativo augusteo, sono restituiti nel loro primitivo aspetto il "cubicolo
inferiore", il grande ambiente di soggiorno e di ricevimento e i locali
denominati della rampa e dell’antirampa. Il locale della rampa, in particolare,
era un ambiente di passaggio, eppure la volta è elegantemente decorata da
affreschi con motivo a cassettoni, mentre le pareti sono dipinte a elementi
geometrici. Le splendide decorazioni, capisaldi nella storia della pittura
romana, fanno della casa di Augusto il maggior complesso pittorico di secondo
stile recuperato negli ultimi anni: affreschi e stucchi che rappresentano un
importante esempio di pittura romana della fine del I sec. a.C. o dell’inizio
del I sec. d. C., riconducibile al periodo mediano del Secondo Stile. Nella
Stanza delle Prospettive le pitture suggeriscono illusionistiche profondità,
mentre maschere e festoni si abbinano ai pavimenti in marmi pregiati. Il
restauro degli ambienti ha richiesto l’intervento sulle superfici ancora in
situ, ma anche e soprattutto la ricomposizione dei frammenti, attraverso cui
giungere alla restituzione dell’impianto decorativo di questa ala della Casa di
Augusto come era al tempo dell’Imperatore.
Le stanze che oggi possono essere visitate sono precedute da un ambiente coperto
da una volta a botte e occupato da una rampa: nonostante si trattasse di un
elemento di passaggio, la volta è decorata da affreschi riproducenti un motivo a
cassettoni, mentre le pareti presentano decorazioni geometriche. Forse i due
piccoli ambienti a fianco della rampa erano riservati agli ospiti, mentre
l'ultima stanza al piano superiore era di pertinenza esclusiva dell'imperatore e
si distingue per la decorazione a temi fantastici.
Con la riapertura della Casa attribuita a Livia, la terza consorte di Augusto,
si è realizzato un vero e proprio museo della pittura decorativa di età
protoaugustea, grazie al programma della Soprintendenza speciale per i Beni
archeologici di Roma. Si tratta di una ricca domus rinvenuta negli scavi di fine
Ottocento, con quattro locali dalle pareti affrescate e con pavimenti a mosaico,
che si dispongono attorno a un atrio quadrangolare. Al piano superiore, invece,
erano cubicoli e locali di servizio.
Le visite potranno essere effettuate solo su prenotazione, per gruppi di non più
di venti persone e avranno inizio dal Museo, completamente rinnovato anche
nell’allestimento. Il piano terra è stato restaurato e ampliato, mentre sono
stati finalmente esposti al pubblico reperti importantissimi che giacevano nei
magazzini. Il percorso museale è arricchito da apporti multimediali, plastici,
filmati e giochi di luce.
di
Cinzia Dal Maso
18 settembre 2014
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