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Armi e armature allo Stadio di Domiziano
IL RITORNO DEI GLADIATORI
 

 

Lo Stadio di Domiziano (via di Tor Sanguigna 3), l’area archeologica sotto piazza Navona recentemente aperta al pubblico, ospita – fino al 30 marzo 2015 - la mostra “Gladiatores e Agone Sportivo - Armi e Armature dell’Impero Romano”, un viaggio emozionante e avvincente in una delle più caratteristiche espressioni della cultura di Roma antica. L’esposizione – ordinata in sei sezioni - propone riproduzioni di corazze, elmi, spade, scudi, schinieri, cinture, cingula, maniche di protezione e molto altro ancora: circa 350 esemplari provenienti dalla collezione dell’arch. Silvano Mattesini (Associazione Archeos), che permettono di ripercorrere la storia dell’armamento gladiatorio dal IV secolo a.C. fino all’inizio del II secolo d.C. “Iniziamo con il Mirmidone, una figura di origine greca vestita con linothorax e munita di un grande scudo, di lancia, di schinieri, di un elmo corinzio crestato e della machaira, un spada del IV-V secolo a.C. che usava anche Alessandro Magno”, spiega il curatore, l’arch. Mattesini. In questa prima sezione vengonorappresentati anche il guerriero Piceno con la lorica amata o il pettorale di bronzo, il guerriero Gallo con il suo elmo appariscente con ali da rapace applicate nella parte superiore e il guerriero Trace che ha dato origine al gladiatore Thraex, riconoscibile dall’elmo con la criniera crestata o impreziosita da un grifone. Sulle armi e le armature del periodo repubblicano è incentrata la seconda sezione, che presentagladiatori vestiti ed armati sempre alla maniera militare con l’elmo tipico e la schematizzazione di una corazza, la cardiophilax.
Con la terza sezione siamo all’inizio dell’Impero e tanti sono i mutamenti che intervengono. “Augusto – continua il curatore della mostra - obbliga i gladiatori a portare una maschera di protezione sul viso per evitare ferite troppo cruenti, mentre Claudio ricopre i due fori della maschera, situati in corrispondenza degli occhi, con una griglia”.Nella quarta sezione sono allineate le armature da ufficiale romano del periodo di Domiziano. A seguire la sezione “Parata”, dove si possono ammirare alcuni raffinatissimi elmi da cerimonia, riprodotti dagli originali rinvenuti nella caserma gladatoria di Pompei.Chiude il percorso “Agonismo”, dove sono illustrati i giochi e gli spettacoli che si svolgevano nello Stadio di Domiziano. “Il ritorno dei gladiatori allo Stadio Domiziano vuole ricordare che i gladiatori hanno combattuto non solo al Colosseo ma anche in questo stadio e che le regole gladatorie furono codificate stabilmente proprio dall’imperatore Domiziano dopo trecento anni di gestione privata”, afferma Matteo Tamburella, Responsabile dello Stadio Domiziano.

 

di Alessandro Venditti
25 settembre 2014

© Riproduzione Riservata

 


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